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Main Event con prizepool da 10.931.000$… ma non ci sono tavoli verdi!
Un gigantesco prizepool di $10.931.000 – formato per oltre il 90% dai membri della community -, il suggestivo palcoscenico della Key Arena di Seattle gremita da oltre 17.000 spettatori paganti, un tavolo di opinionisti intenti a commentare prima ,durante e dopo i match, e le telecamere di ESPN – impegnatissime fino a pochi giorni fa nelle sale del RIO – intente a immortalare quello che è il più ricco torneo di gaming mai tenuto fino a oggi.
Si tratta di “The International 4” o “Ti4”, quarta edizione del torneo più famoso tra gli appassionati di Dota 2, e-sport dall’inebriante fascino. Sedici squadre provenienti da ogni parte del mondo, formate da cinque giocatori ognuna si sono sfidate per arrivare a contendersi un’astronomica prima moneta da $5.028.000.
Ragazzi dai 16 ai 26 anni, veri e propri gamer professionisti. Tanti provengono dagli scacchi e chissà che altrettanti non decidano di puntare in futuro sul Texas Hold’em: come sappiamo, molti giocatori di poker professionisti di successo arrivano dal mondo dei videogiochi: tra i più celebri ricordiamo Bertrand “ElkY” Grospellier, campione del mondo di StarCraft nel 2001, Randy “Nanonoko” Lew e Daniel “Jungleman12” Cates.
Per tutti coloro che non lo conoscono, Dota 2 è un gioco online che conta milioni e milioni di fan sparsi in tutto il mondo. Si tratta di un gioco di strategia in tempo reale dove due squadre composte da cinque giocatori si scontrano l’un l’altra fino alla distruzione della base nemica.
Nonostante la semplicità dell’obbiettivo, Dota – letteralmente Defense Of The Ancients – è sicuramente uno skill game. La diversità delle strategie, l’abilità individuale piuttosto che l’affiatamento di squadra sono solo alcune delle qualità richieste in un top player.
Dopo un lungo ed appassionante torneo nella finale si è assistito ad uno scontro tutto cinese tra “NewBee” e “Vici Gaming”, con i primi a prevalere per 3 partite a 1. Eppure non era affatto la finale più attesa; proprio come a Hold’em temutissimi erano gli ineffabili svedesi – da sempre grandi esperti del gioco e già vincitori della scorsa edizione – e gli americani, loose aggressive quanto gli scandinavi.
Da sottolineare la crescita esponenziale rispetto alla passata edizione, quando una rocambolesca finale fece appassionare milioni di spettatori.
Un vero e proprio “effetto Moneymaker“, insomma, visto che lo scorso anno il prizepool era “solo” di 2.840.000$. L’epilogo di ieri, con la vittoria degli “underdog”, non è di certo stato da meno e il futuro di questo e-sport, sul quale si può addirittura scommettere online, sembra davvero possa segnare la nuova frontiera dei giochi in rete.