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Daniel Colman, il fenomeno naïf che serviva al mondo del poker
Che fosse uno dei grinder di maggior successo a livello mondiale lo sapevamo da tempo, ma quanto combinato in questi ultimi mesi da Daniel “MrGr33n13” Colman nei tornei dal vivo, è andato davvero oltre ogni aspettativa.
Super High Roller a Montecarlo, “Big One For One Drop” e il secondo posto di ieri al Super High Roller di Barcellona (che grazie al deal effettuato con l’amico Olivier Busquet equivale, praticamente, ad una vittoria). In altre parole: circa 18 milioni di euro vinti in soli tre tornei…
Come avrete capito, però, Daniel è un personaggio decisamente originale soprattutto se comparato ai player che in questi anni hanno movimentato il palcoscenico dei tornei high stakes: sensibile ed introverso, Colman, poche settimane fa, ha rilasciato dichiarazioni davvero interessanti sulla sua vita da player: “Il poker è per me un’ottima fonte di guadagno, ma ci sono anche degli aspetti oscuri di questo gioco che non vanno dimenticati. Non credo che i vincitori debbano essere celebrati in questo modo“.
Il ragazzo del Massachusetts, appena 23enne (!), parla già da uomo e prima dell’ennesimo colpaccio ottenuto ieri, era recentemente balzato agli onori delle cronache per la sua a dir poco compassata reazione in seguito alla vittoria del “Big One For One Drop”:
httpv://www.youtube.com/watch?v=K3l2i5uI5IQ
In quella circostanza, Daniel decise sin da inizio torneo di non voler rilasciare interviste in merito all’evento e una delle pochissime battute regalate alle telecamere di ESPN era riferita all’importanza dello scopo benefico del torneo voluto da Guy Laliberte per la sua fondazione.
Diversi poker pro hanno criticato questo suo atteggiamento ‘mansueto’, schivo, quasi “naïf”. Colman, che si è ormai issato nel gotha mondiale di questo gioco, potrebbe infatti diventare un vero e proprio uomo immagine. Un simbolo. Una faccia pulita. Per far capire, se ancora ce ne fosse bisogno, che il poker non è fatto di loschi figuri. Ma di ragazzi. Ragazzi con un talento infinito che si vedono bene dall’ostentarlo.
E se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi sull’effettiva bontà intellettuale di Colman, avrà smesso le ultime riserve durante il testa a testa di ieri: Daniel, difatti, ha indossato una maglietta che aveva ben poco a vedere con il poker e con i soldi in palio in quel momento…
“FREE PALESTINE“, un messaggio quasi anticlimatico all’interno di un casinò, ma che dimostra quanto questo ragazzo sia un fenomeno non solo tecnicamente, ma anche e soprattutto a livello umano.
Facile farlo con una maglietta, direte voi. Ma intanto è qualcosa. E per uno come lui, un messaggio “indossato” davanti a migliaia di spettatori poco non è. Come Colman, tra l’altro, anche Busquet, che caratterialmente ricalca e non poco l’amico-ex allievo, aveva una maglietta con su scritto “SAVE GAZA”.
Il poker non è in crisi; è in continua evoluzione. E ben vengano se i nuovi miti, per quanto meno affascinanti di un Sammy Farha, siano ragazzi come Daniel Colman.