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Alberto Russo: “Il successo di PokerStars? Qualitá del software e offerta di gioco”
Due giorni. L’appuntamento con il torneo online più atteso dell’anno è per domenica 21 settembre. Grazie ai satelliti partiti da oltre un mese, il Sunday Million di PokerStars vede già registrati oltre 800 players, che stando ai dati dell’ultima edizione, non faticheranno a triplicare…
Numeri da capogiro che solamente la poker room numero uno in Italia e nel mondo può permettersi. In attesa che “l’evento si compia” abbiamo scambiato due battute con Alberto Russo, voce storica degli IPT ed EPT live, nonché poker coach della prima edizione de “La Casa degli Assi”, che ci ha svelato da dove nasce il successo della room della picca in questi anni…
IPC: Ciao Alberto! Andiamo subito al sodo: qual è il segreto di PokerStars per restare sempre al top?
AR: “Forse suonerà come uno statement aziendale, ma sono convinto che la vera forza di PokerStars risieda nella cura per l’utente finale, il giocatore. PokerStars vuole essere prima di tutto un’azienda leader nell’attenzione per il cliente, offrendo la miglior esperienza di gioco, sicurezza e assistenza possibili. E’ nata come azienda a carattere familiare e ha sempre mantenuto e protetto questa filosofia sia con suoi dipendenti che con suoi clienti. Tutti i business case di successo e duraturi si basano sull’amore per il proprio prodotto e per il proprio cliente, e PokerStars in questo non fa eccezione.”
IPC: Quanto ha inciso il crollo di Full Tilt per far diventare PokerStars leader assoluto in Italia e nel mondo?
AR: “In Italia ha inciso poco o nulla dal momento che Full Tilt non aveva ancora ottenuto una licenza per operare e PokerStars.it era giá leader del mercato con diversi punti di distacco sui competitor.”
IPC: Cosa servirà, in futuro, per mantenere viva la passione nei player?
AR: “Continuare a far divertire i giocatori. Che piaccia o no il poker nasce e cresce soprattutto come forma di intrattenimento e, mia personale opinione, anche chi gioca per mestiere non resiste a lungo se non ha la capacità di mantenere viva questa componente instrinseca del gioco.”
IPC: Riguardo alla pubblicità del brand, credi che celebrity ambassador come Ronaldo e Nadal siano gli uomini-sponsor perfetti o sarebbe meglio puntare soprattutto sui poker pro? Pensi sia una scelta che convinca tutti a pieno?
AR: “Personalmente credo che un’azienda del livello di PokerStars abbia bisogno di un buon mix tra celebrity ambassador e poker pro. Nella scelta dei Poker Pro si deve peró tenere in conto che la categoria a cui ci rivolgiamo oggi è sempre più adiacente ad un pubblico generalista e quindi i nuovi Pro devono necessariamente possedere un ampio arsenale di marcate qualitá main stream complementari alla loro abilitá al tavolo.”
IPC: Il vero successo di PokerStars è maturato grazie all’online o grazie ai grandi eventi live (Ept & co.)?
AR: “Il Moneymaker Effect, la nascita dello European Poker Tour ed in seguito dei circuiti nazionali sono tutti fattori che hanno contribuito alla crescita di PokerStars sia in termini di liquiditá che di awareness del Brand ma é indubbio che sia vero soprattutto l’opposto: il successo dei grandi circuiti live deve molto al gioco online.
La grande intuizione di PokerStars é stata concentrare il core business sui Tornei Online sin dalla sua nascita, creando un palinsesto ricco di varianti, montepremi garantiti, le WCOOP e i primi satelliti per le WSOP, mentre tutti gli altri siti di poker (nei primi anni 2000) offrivano solo cash game. Ritengo che uno dei fattori del successo di PokerStars sia stato proprio il creare e mantenere viva questa sinergia tra Online e Live, ma il suo successo principale rimane da sempre la qualità del software e dell’offerta di gioco online.”