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il 10 Ott 2014

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“Basta con le favole, il poker online non è truccato!” Massimo ‘maxshark’ Mosele spiega perchè (pt. 1)

“Basta con le favole, il poker online non è truccato!” Massimo ‘maxshark’ Mosele spiega perchè (pt. 1)

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Non è un segreto che il poker online in Italia stia vivendo un momento delicato. Vuoi perché i giocatori occasionali si sono stancati di aspettare il lungo periodo, vuoi perché le room preferiscono puntare sui giochi da casinò, il traffico continua a calare.

In questo scenario assai poco rassicurante, leggere e ascoltare player di una certa esperienza che ‘sparano sulla croce rossa’ urlando al ‘tutto rigged’, a software pilotati, a carte che si vedono e ad altre simili leggende metropolitane, non è certo un fattore che depone a favore del movimento.

“In questo clima di crisi e di sacrifici degli addetti al lavoro e di calo di traffico per i giocatori, affermazioni simili sono irritanti in quanto distruttive, denigratorie e diffamatorie per  l’intero settore già appunto in crisi per altri motivi – spiega il pro del team PokerYes Massimo ‘maxshark’ Mosele – tanto più che argomentazioni simili, per quanto risibili, possono attecchire facilmente sugli amatori. Un po’ tutti quando abbiamo iniziato a giocare online abbiamo avuto dubbi”.

Mosele spiega che la fase del dubbio sulla reale correttezza del’online è fisiologica per chi è agli inizi. Anche a lui è successo:

“Io stesso quando iniziai a sedermi nei tavoli virtuali e giocare sit’n’go a basso buyin avevo, come qualsiasi profano, i miei dubbi di essere fregato da una cosa “virtuale” appunto. Era marzo 2007 e non sapevo neanche dell’esistenza di Holdem Manager. Studiando e informandomi in rete, da appassionato del giochino, scoprii l’esistenza di Sharkscope e lì fu la vera mia svolta! Era luglio 2007, giocavo buy-in massimi di 20$ ed ero sotto di circa 1300$: avevo il pesce rosso (lol), ma sharkando ogni volta i player che incontravo ai tavoli mi stupivo che alcuni di essi avessero dei grafici impressionanti, con guadagni online costanti su campioni decenti di games. Immediatamente pensai che le cose erano due: o avevo a che fare con robot (lo so che fa ridere ma è vero), oppure il fish ero davvero io che stavo sbagliando qualcosa. Se ce la facevano questi dovevo capire perché perdevo seguendo il loro gioco. Quindi, senza urlar al rigged, iniziai a seguire attentamente lo stile di gioco dei più bravi ai tavoli, a non passare le mie ore solo giocando ma anche studiando gli aspetti più tecnici del gioco. Piano piano mi impadronii della matematica del texas hold’em, arrivai a correggere il mio mindset e compresi tantissimi errori che facevo senza rendermi conto. Con grande soddisfazione i risultati iniziarono ad arrivare a il grafico iniziò una interessante inversione di tendenza. Arrivai a battere tutti i livelli e piano piano salii di buyin. L’anno successivo raggiunsi la prima posizione al mondo come media di guadagno per sit della fascia fino a 100$. L’anno dopo ancora arrivai alla prima posizione al mondo anche nella specialità hu e nella fascia 101/300$”

IPC: Vedendo i tuoi straordinari risultati cosa ti dicevano i giocatori diffidenti dell’online?

MM: A rigor di logica basterebbe questo per capire che il rigged era ed è la classica leggenda metropolitana, in quanto o i software di distribuzione delle carte erano regolari o ero io un robot senza saperlo! Ma mentre alcuni miei conoscenti, seguendo il mio esempio e togliendosi dalla testa il dubbio del “rigged”, si misero a studiare e migliorano anch’essi; i più diffidenti, i più accaniti sostenitori del rigged o se volete chiamateli i più malpensanti (stranamente tutti in perdita), iniziarono a dirmi che quella non era una prova della regolarità del server ma che secondo loro le due pokerooms dove giocavo in qualche modo mi agevolavano! La favola era “tu fai piu rake e quindi ti favoriscono!”. Gli risposi che intanto alle room converrebbe favorire i meno esperti e distribuire le vincite in modo tale che tutti continuino a giocare. Ma soprattutto feci notare a questi irremovibili sostenitori del rigged che io, giocando i sit normal, producevo meno rake di altri che avevano grafici disastrosi e spendevano molto di più in rake! Non sapendo più cosa dire quasi tutti si arresero e qualcuno mi diede ragione , anche se solo dopo anni…

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IPC: Con l’arrivo delle room punto it come ti sei trovato?

MM: Ovviamente il field era mostruosamente meno skillato delle room punto com e come d’incanto, da buon “prescelto”, anche sul software di Ongame vinsi nel 2010 le Italian Poker Awards quale miglior giocatore italiano di sit, vincendo anche 10 classifiche mensili su 11 nella modalità turbo, cui mi adeguai in fretta. Ma soprattutto era iniziato l’uso comune da parte dei regulars e dei professionisti dell’online di Holdem Manager, che non faceva altro che rafforzare la certezza della regolarità del gioco. Questo software registra tutti i dati delle partite stilando statistiche interessantissime che permettono di vedere se sei in un periodo fortunato o sfortunato… ma soprattutto queste statistiche dimostrano che non esiste alcuna anomalia nella distribuzione delle carte, che tutti i cooler e incroci strani si presentano secondo le frequenze della statistica matematica. Lo stesso dicasi per le chips vinte e perse durante gli allin, che sul lungo termine tendono ad appaiarsi sempre. E’ logico che alla percezione dei meno esperti possa sfuggire. La velocità del gioco online rispetto al live, e la possibilità di multitablare, danno l’impressione visiva di maggiori scontri e maggiori colpi “pirotecnici”, quando invece su un campione di mani importante Holdem Manager prova che tutto ciò in realtà avviene secondo statistica matematica, cioè esattamente come dal vivo quando, invece di cliccare, di fronte a te hai un dealer in carne e ossa che ti dà carte palpabili. Esattamente uguale, e lo dice un calcolatore database che è del tutto indipendente dagli interessi delle rooms! Sarà un caso, ma chi ancora oggi nutre dubbi, o è addirittura convinto del truccato, di solito non sa usare correttamente Holdem manager e spesso non ne conosce neppure l’esistenza. Mi sembra davvero profondamente ingiusto che una cosa che tutti i professionisti dell’online sanno che è una bufala, come quella dei server rigged, venga spammata perlopiù da amatori o da giocatori live che non hanno esperienza online. Ancora più ingiusta quando questi addirittura invitano a giocare solo live. La ritengo una offesa non solo per le pokeroom, ma anche per voi media e per quei giocatori che han scelto di fare tanti sacrifici per studiare e migliorare il proprio gioco.

IPC: Ora Max qualcuno potrà ovviamente obiettare che tu dica questo in quanto testimonial di una realtà come Pokeryes.

MM: Posso immaginarlo, ma in Internet, su forum e social network, si può vedere come già da molto prima della patch combattessi queste errate teorie complottistiche, altamente denigratorie per il poker online. Lo facevo prima, lo faccio ora e lo farò anche il giorno in cui non avrò più alcuna patch. Lo farò per onesta intellettuale e per senso di giustizia, non solo per rispetto a chi mi ha dato fiducia e sponsorizzato in questi anni, ma per tutto il settore e per la stima verso i tanti ragazzi che studiano con sacrificio il gioco. Oltre che per rispetto verso gli amatori, che devono aver la sicurezza di poter giocare un poker sicuro.

[1 – continua]

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