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il 18 Ott 2014

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EPT Londra 2014: Dario Sammartino racconta il suo secondo posto al Side Event da 2.200 sterline.

EPT Londra 2014: Dario Sammartino racconta il suo secondo posto al Side Event da 2.200 sterline.

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La tappa londinese dell’ European Poker Tour 2014 comincia a dare i suoi primi verdetti. Da buoni italiani abbiamo sognato ad occhi aperti anche stavolta, con le immagini di Antonio Buonanno che solleva la picca più prestigiosa ancora ben impresse nella memoria. Raffaele Sorrentino ci ha fatto sperare fino a quel maledetto river che l’ha tagliato fuori dal final table, mentre Christian Favale ha chiuso con un ottimo 34° posto. Sebbene le ambizioni di gloria siano svanite proprio sul più bello, i colori italiani sono tornati a risplendere nel cielo di Londra grazie alle due picche conquistate dal solito Max Pescatori e al secondo posto di Dario Sammartino nel Side Event da 2.200 sterline.

Il player napoletano, fresco eliminato dall’High Roller a soli due posti dalla bolla, ci ha raccontato la sua strepitosa performance, conclusasi purtroppo con la vittoria del player britannico Tom Middleton.

IPC: Dario, la vittoria al side event sembrava alla tua portata, invece è sfumata a pochi passi dal traguardo. Sei rimasto deluso per non esser riuscito a  conquistare la picca?

DS: Mah, onestamente no. Sono molto contento di come ho giocato, cosa che non mi capita così spesso come potrebbe sembrare. Certo, se si fosse trattato di un Main Event Ept o di un High Roller la picca mi sarebbe importata eccome, ma ad un Side Event come questo può andar bene. Ho fatto il possibile per centrare la vittoria, purtroppo non è arrivata ma non ho assolutamente rimpianti a riguardo.

IPC: Max Pescatori ci ha spiegato come la sua tappa londinese sia stata pianificata sin dall’inizio, con l’intento di prender parte alle varianti escludendo di proposito il Main Event. La tua presenza al Side Event era in programma o hai scelto di partecipare solo all’ultimo?

DS: Assolutamente no, semplicemente quando esco dal Main, cosa che per fortuna non mi succede spesso, gioco tutti i tornei che partono, come questo Side event da 2.200 sterline. Premetto che la mia attenzione cade sempre e solo sui Main Event, in quanto li trovo molto vantaggiosi sotto tutti i punti di vista. Ad ogni modo la scelta del “Pesca” di non partecipare al Main sarà stata sicuramente ponderata. Max è una persona che non fa mai nulla per caso, personalmente lo stimo tanto. Anzi,  penso che in generale persone come lui siano molto importanti per il mondo del poker.

IPC: Parliamo un po’ del torneo. Hai raggiunto il final table da chip leader confrontandoti con un field di 178 giocatori. E’ stata una scalata agevole o c’è stato qualche momento in cui hai avuto il timore di non riuscire ad arrivare in fondo?

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DS: Per mia fortuna ho sempre avuto abbastanza chips per poter imporre il mio gioco, e mi son trovato decisamente bene. Inoltre conoscevo molti dei giocatori al tavolo, perciò è stato più facile poter percepire quello che pensavano e fare le scelte giuste. Non mi sono mai trovato in situazioni critiche in cui dover rischiare tutto il mio stack, ma ho giocato tanti pot di piccola entità. Forse anche per questo motivo sono riuscito ad arrivare così avanti. Il tavolo mi permetteva quasi sempre di sopravvivere ed incrementare il mio stack senza dover rischiare di mettere tutto al centro.  E’ stato un bel torneo, come d’altronde tutti gli eventi dell’EPT. Struttura molto tecnica e ottimo field, con alcuni tra i migliori torneisti al mondo come Davidi Kitai, Ruper Elder, Stephen O’Dwyer, Andrew Chan, Tom Middleton e tanti altri. Certo, era presente anche qualche fish, ma alla fine sono proprio loro che rendono appetibili questo tipo di tornei.

IPC: Eccoci al final table. E’ stato un tavolo ostico, con poca possibilità di manovra, o sei riuscito ad esprimere il tuo gioco al meglio anche in questa fase del torneo?

DS: I bui erano abbastanza alti in rapporto allo stack, infatti la media era di  20 bb. Io sono riuscito ad arrivare con circa 400.000 chips mentre il livello era appena salito a 5.000/10.000. Tra i giocatori più noti c’erano Vladimir Troyanovskiy e Pratyush Buddiga, oltre ovviamente a Tom Middleton, che ad esser onesti è stato veramente bravo. Prima dell’Heads Up, l’unico showdown a cui ho preso parte è stato uno spot in cui partivo sopra. Un classica guerra di bui, nella quale finsco ai resti per 12bb con 99 vs K2: nessun miracolo sul board e player out del mio avversario. Sono arrivato all’Heads Up con soli 16 bb, contro i 60 e rotti di Middleton. Alla quarta mano lui apre da bottone e io mando i resti con A7 suited. Call istantaneo con kk e inevitabile secondo posto.

IPC: Ieri sera hai dovuto dire addio anche all’High Roller, chiudendo a soli due posti dalla bolla. Dando per scontato che la delusione sarà stata sicuramente enorme, quali altri eventi hai in programma nei prossimi mesi?

DS: L’uscita di oggi è stata una brutta botta, sinceramente credevo di poter fare molto meglio ma preferisco non commentare. Per quanto riguarda le prossime tappe, giovedì prossimo sarò sicuramente in Slovenia per l’IPT, poi il Poker Classic ad Amsterdam e successivamente l’EPT a Praga.

 

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