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Poker Online: il profilo del giocatore medio secondo un sondaggio americano e canadese
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Quando pensiamo ai giocatori di poker online la prima immagine che ci viene in mente è quella dei giovani grinder, con indosso delle grandi cuffie e la faccia pensierosa.
Parliamo di giovani player, in un’età generalmente compresa tra i 20 e 25 anni, che vincono piatti milionari e che aprono decine e decine di tavoli insieme.
Tuttavia, il profilo del giocatore medio sembra essere ben differente da quello che abbiamo appena descritto, e a quanto pare, ad avvicinarsi maggiormente al poker online, sarebbero tutte quelle persone che hanno superato i 40 anni di età.
O almeno, questo è quanto rilevato dall’altra parte dell’Oceano, da uno studio portato avanti da AlixPartners in Canada e da Ipsos negli Stati Uniti d’America. I risultati della ricerca scardinano alcune verità che sembravano assodate.
Intendiamoci, quando parliamo di questi giocatori dobbiamo tener presente che si tratta soprattutto di player che giocano livelli bassi di poker cash game e tornei a buy in bassissimi. E non si tratta, quindi, di giocatori vincenti che hanno fatto del poker online una vera e propria professione, ma di player ricreativi per cui il guadagno non è la priorità.
Con questo sottolineiamo che una larga fetta di giocatori si avvicina al poker online soprattutto per divertirsi senza voler rischiare cifre consistenti. Una testimonianza di come l’immagine del giocatore medio sia ben diversa da quella che negli anni si è impressa nell’immaginario collettivo.
Certo, a quanto pare anche dall’altra parte dell’oceano c’è chi associa il poker online a giocatori degenerati e compulsivi, quando in realtà si tratta di un divertimento puro e semplice da sostituire alla partita a bowling con gli amici il sabato sera.
A questo aggiungiamo anche che il livello di istruzione di questi giocatori è superiore alla media, con un titolo di studi avanzato, molto spesso una laurea.
Ma per certi versi tutto il mondo è paese e i benpensanti non stanno soltanto dalle nostre parti. Ci chiediamo, però, cosa uscirebbe da una ricerca simile qui in Italia, dove il poker è cresciuto da pochi anni.
Probabilmente, vista l’età giovane della disciplina, i risultati sarebbero diversi: i quarantenni, molto probabilmente, sarebbero molti meno.
Ma siamo sempre nel campo delle ipotesi: dall’altra parte dell’oceano invece la ricerca ha portato a delle ineluttabili verità.