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WPT National Venezia, Muhamet Perati in partenza per un’avventura oltreoceano. Obiettivo il cash game
Una sala gremita qui al Ca’ Noghera quando è in corso il WPT National Venezia targato GDpoker.
E mentre l’azione si svolge frenetica, mentre in tutta la sala rimbomba il rumore delle chips, abbiamo trovato il tempo di ascoltare la storia di Muhamet Perati.
Supermario, infatti, ha appena deciso di fare le valige per compiere un bel viaggio oltre oceano a caccia di nuove avventure negli Stati Uniti e chissà, forse anche in Australia ed in altri luoghi esotici.
Alla base di tutto, l’esigenza di trovare nuovi stimoli nel poker e soprattutto nuovi guadagni in quella che molti considerano la Mecca del poker.
E visto che la data si avvicina sempre di più Supermario ci ha raccontato quale sarà il suo itinerario.
IPC: Mario, ora che siamo al WPT National volevo cominciare questa intervista chiedendoti le motivazioni che ti hanno spinto a fare questa scelta…
MP: Diciamo che l’idea di questo viaggio è nata quest’anno quando a luglio sono andato a giocare le World Series of Poker. Sono sempre stato attratto da Las Vegas e ancora di più mi è sempre piaciuto giocare il cash game. Il livello è decisamente migliore e c’è sempre un gran volume di gioco durante tutti i giorni a tutte le ore. Una situazione ben diversa da quella che c’è in Italia dove il poker, probabilmente a causa della crisi economica, sta vivendo un momento davvero difficile. Per questi motivi ho pensato di andare via almeno per tre mesi e anche se ho aspettato un po’ per ragioni personali alla fine ho preso il biglietto: partirò il 6 novembre.
IPC: Quali saranno le tappe dell’itinerario?
MP: Per prima cosa ho deciso di recarmi a Miami, dove mi fermerò per circa tre settimane. Subito dopo andrò a Las Vegas dove penso che starò un altro mese e mezzo, poi tornerò ancora una volta a Miami per festeggiare il capodanno. Lì, oltre al fatto che si gioca bene a poker, ho degli amici, e l’idea di passare qualche giorno al caldo non mi dispiace affatto. Per terminare il viaggio in bellezza andrò in Australia a giocare l’Aussie Millions.
IPC: Cosa ti ha spinto a prendere la decisione di andare negli Stati Uniti e soprattutto a Las Vegas?
MP: Diciamo che il livello che c’è a Las Vegas per un regular è molto interessante. Ai tavoli, infatti, ho sempre trovato giocatori mediocri. Del resto molta gente arriva a Las Vegas soprattutto per divertirsi e si siede ai tavoli per passare un po’ di tempo con gli amici o per un fine settimana eccitante. In questo modo ci sono tanti soldi che girano anche in maniera un po’ casuale, e questo non può che essere un bene per un giocatore professionista.
IPC: La differenza forse sta nel fatto che negli Stati Uniti il poker è davvero alla portata di tutti mentre In Italia pur essendoci un zoccolo duro non è così diffuso…
MP: Si è vero! In America si gioca da anni e a differenza dell’Italia fa parte della vita di tutti. In qualche modo sono tutti coinvolti con il poker. E anche se una persona non lo gioca è probabile che i suoi amici giochino regolarmente. Inoltre molti americani, quando vogliono festeggiare, vanno a Las Vegas per giocare un po’ e divertirsi. In Italia invece non c’è ancora questa cultura e nei Casinò girano sicuramente meno soldi.