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Arriva Pokerstars.co.uk: nuova tassazione e rake aumentata per i player britannici
Il terremoto era stato annunciato dopo un primo rinvio. Si attendeva soltanto la fatidica data del 3 Novembre 2014 per toccare con mano le modifiche messe in preventivo dalla room della Picca Rossa.
Pokerstars – il più grande concessionario di poker online di proprietà del gruppo Amaya – per adeguarsi alle nuove normative del Regno Unito ha fatto partire la piattaforma ‘co.uk’ aumentando la rake per i giocatori di oltremanica.
Proprio a partire da ieri i residenti nelle terre d’Albione non potranno più accedere alla piattaforma .eu, ma in virtù del nuovo regime fiscale locale ne avranno una tutta loro.
A livello di palinsesto resta tutto immutato, in quanto tramite Pokerstars.co.uk si potrà tranquillamente accedere ai tornei presenti nella schedule classica del .com.
Ciò che cambia invece è la tassazione su tutti i siti di poker che vogliono accettare giocatori del Regno Unito: dal 1 Novembre 2014 le poker room devono innanzitutto essere accettate dalla Commissione, e secondariamente pagare un’imposta – POC, acronimo di Point of Consumption – del 15% su tutte le entrate generate dai loro clienti.
Ecco spiegati gli aumenti diffusi in termini di rake, e la loro diversificazione a seconda del paese di residenza, che in termini concreti obbligherà i giocatori a pagare la rake nei torney re-buy, su ogni entrata extra effettuata e su ogni add-on acquistato.
Inoltre, sempre per quanto riguarda i player britannici, non potranno più usufruire del trasferimento fondi esteso a tutta la piattaforma .eu, ma potranno scambiarsi del denaro solamente all’interno del Regno Unito.
Insomma, coloro i quali hanno deciso di sposare la causa londinese per poter godere dei benefici di una piattaforma su scala globale hanno qualche motivo in meno per essere soddisfatti della loro scelta.
Sebbene le proteste dei regular siano già cominciate ancor prima del fatidico 3 Novembre – provenienti da ogni angolo del pianeta e non solo dai sudditi della regina – il gruppo Amaya difficilmente rivedrà la sua politica.
Ed è possibile che la nuova piattaforma intralci anche l’attività dei tanti giocatori italiani che si sono trasferiti a Londra per giocare su punto com, pur senza smettere di sguazzare nel morbido field punto it: pare infatti che dal momento della messa online del punto co.uk, dal territorio inglese non sia più possibile giocare su Pokerstars.it.