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Stefano Terziani ‘fugge’ da Macao: “Oltre a resort, casinò e centri commerciali non c’è davvero nulla…”
Non sempre, evidentemente, quel che luccica è oro.
A Macao per giocare il Main Event ACOP, cui si è qualificato qualche mese fa su PokerStars, il nostro Stefano Terziani, per la prima volta nella ‘Las Vegas d’Oriente’, non è rimasto molto entusiasta del luogo.
Lo abbiamo sentito quando, una volta malamente eliminato dal torneo, si trovava già in Thailandia, quasi voglioso di lasciare al più presto Macao.
“Era la mia prima volta là – racconta Stefano – ma la città non mi ha fatto una bella impressione. Esclusi i grandissimi resort e i centri commerciali non c’è praticamente nulla. E’ popolata quasi solo da asiatici in vacanza che dedicano il loro tempo a spendere infiniti soldi tra casinò, boutique di lusso e ristoranti, aperti 24 ore su 24. Mi ha invece colpito molto la vicina Hong Kong, interessante sia dal punto di vista culturale che paesaggistico”.
Il torneo, ora giunto al final table, purtroppo non lo ha visto protagonista. Stefano infatti è uscito al Day 2, non troppo lontano dalla zona premi, insieme a Mustapha Kanit.
“Ho fatto solo due eventi, quello principale e il Warm Up da 100,000 dollari di Hong Kong (circa 3,500$). Nel secondo il field era imbarazzante, con tanti players, anche ragazze, che giocavano completamente a caso. Mi è sembrato essere al Daily Rookie su PokerStars invece che un torneo dal buy-in comunque rispettabile. Discorso diverso per quanto concerne il Main Event, dove c’erano pochissimi businessmen e molti campioni di livello mondiale. Mi hanno colpito anche alcuni ragazzi orientali, aggressivi e tecnicamente molto preparati. Eccellente la struttura del torneo, con livelli anche di 90 minuti, mentre non all’altezza di un evento simile i floormen e i dealers, dati i numerosi errori da loro commessi. Di questo si sono lamentati anche diversi regular…”.
Terziani, nonostante tutto, è però soddisfatto del gioco espresso nella ‘City of Dreams’, dove non ha avuto modo di vedere quelle mirabolanti partite di cash game high stakes di cui, negli ultimi mesi, si è tanto parlato.
“Il redraw non mi è stato favorevole, dato che al Day 1 ho incrociato le chips con Greg Merson e Isaac Haxton, mentre al Day 2 con Gruissem e Troyanovskiy. Me la stavo cavando decisamente bene, poi però ho perso tre coinflip decisivi nell’arco di venti minuti. E pensare che ero salito uncontested da 40.000 a 100.000 chips. Comunque nessun problema, andrà meglio la prossima volta! Cash game? Tavoli ce n’erano tanti, ma al massimo ho visto partite 20$/40$. Pur non essendo uno specialista, mi sono seduto al 5$/10$ e il livello mi è parso davvero facile, non ho visto più di due regular per tavolo…”.
Prima di fare ritorno nella ‘sua’ Londra, Stefano girerà un po’ l’Asia, non mettendo però completamente da parte il lavoro.
“Adesso sono a Bangkok, tra qualche giorno andrò nel sud della Thailandia a godermi un po’ di mare, poi farò un salto in Cambogia per visitare il tempio Angkor Wat, che mi affascina tantissimo. Il 18 tornerò a Hong Kong e ripartirò per Londra. Penso però di grindare anche da questi bellissimi posti, non sarà quindi vacanza al 100%!”.