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WSOP Final Table – focus sulla 269° mano: Van Hoof e il crying call sul push di Stephensen
E’ passato ormai qualche giorno dalla conclusione del final table del Main Event WSOP quindi, messa alle spalle la fase emozionale successiva alla meritata vittoria di Jacobson, grazie anche alla pubblicazione su Youtube dei video della diretta integrale, si sta iniziando ad analizzare tecnicamente quello che è successo al tavolo.
Quest’oggi, dunque, ci soffermiamo su una mano, giocata in fase three handed, tra il terzo classificato Jorryt Van Hoof, molto apprezzato per ciò che ha mostrato nei due giorni di finale, e il runner up norvegese Felix Stephensen.
Non perdiamo tempo e facciamoci trasportare dall’azione!
HAND HISTORY
La mano è la 269esima del final table, i blinds sono 600,000/1,200,000 ante 200.000. Van Hoof, sul bottone, apre a 2,600,000 con J 5 e Stephensen difende il grande buio, dopo il fold di Jacobson, con 9 8.
Il flop recita 9 4 3.
Il norvegese, fuori posizione, checka e fa lo stesso l’olandese Van Hoof, che ha missato totalmente il flop con la sua ‘trash hand’.
Al turn esce un 5 di cuori, carta che dà un minimo valore alla mano di Jorryt. Stephensen punta quattro milioni (pot 6,400,000) e trova il call dell’olandese.
Al river si materializza un K, che chiude un potenziale flush, su cui Stephensen pusha 17,100,000 sul pot di 14,400,000 milioni.
Van Hoof entra in the tank poi, cosciente di star comunque per compiere un crying call, chiama e perde il piatto. Da questo momento, dunque, inizierà la sua inarrestabile discesa dalla chiplead al terzo posto finale.
Come giudicate la condotta dei due protagonisti? Diteci la vostra sulla nostra fan page Facebook!
Foto courtesy: Joe Giron.