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Poker location – Ale Chiarato stregato da Amsterdam: “I tempi della città sono perfetti per un giocatore!”
Nei giorni scorsi lo abbiamo visto al Master Classic of Poker di Amsterdam.
Per il Team Pro Poker Club Alessandro Chiarato la trasferta nei Paesi Bassi resterà sicuramente un’esperienza che difficilmente dimenticherà, a prescindere dall’aspetto prettamente pokeristico:
“Amsterdam è una location fantastica per affrontare un torneo di poker, soprattutto per noi italiani che siamo abituati a dei posti in cui le possibilità sono abbastanza limitate una volta finito di giocare. Nella capitale olandese a quanto mi risulta c’è un solo grande Casinò (foto in alto) e diverse piccole sale da gioco sparse per la città, dove però non si gioca a texas hold’em. Nel periodo in cui ci sono stato i tavoli di cash game abbondavano, mediamente si giocava 5-5, 5-10 e 10-20, ma si sono viste anche partite high stakes: durante le MCOP infatti l’importanza dei giocatori presenti ha fatto partire una partita di 200-400 a cui ha partecipato anche il November Nine Jorryt Van Hoof.”
“I tempi della città si incastrano perfettamente con quella che è la vita di un giocatore di poker: il torneo a cui ho partecipato iniziava alle 15 finendo indicativamente attorno all’una e mezza. I locali in cui passare il post torneo sono parecchi e tutti relativamente vicini al Casinò (ossia ad uno dei centri di Amsterdam), per cui se si viene eliminati o si finisce la giornata le possibilità per bere qualcosa con gli amici, mangiare o prendersi un attimo di svago sono davvero tante
“Mirage88”, che ha trascorso questa trasferta con una vera e propria armata azzurra – tra gli altri c’erano Mustapha Kanit, Dario Sammartino, Dario Alioto, Andrea Dato, Davide Costa, Irene Baroni, Dario De Paz – sembra essere rimasto davvero stregato dalla capitale olandese:
“E’ semplicemente una città meravigliosa, nella quale in cui si apprezza anche il fatto di fare una passeggiata per andare dall’hotel al casinò dato che è una città piena di canaletti e strade curate. L’architettura non è quella che ci si aspetta da una capitale dato che le case non superano i 2-3 piani e, soprattutto, è rimasta fedele a quella tradizionale senza essere influenzata con il passare degli anni. La cosa che più mi ha colpito è propria la sensazione provata camminando per le vie della città: si percepisce che la qualità della vita è molto alta e il senso di crisi che attanaglia l’Italia da qualche anno a questa parte è lontano anni luce…”.