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In USA si fuma sempre più marijuana ai tavoli live, ma il segreto del campione del mondo è una bevanda al caffè!
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E’ acceso il dibattito tra gli esponenti della comunità pokeristica negli Stati Uniti sul modo di stare al tavolo e sui “diversivi” da attuare durante il gioco.
In particolare, viste le nuovi leggi approvate da numerosi Stati americani, si discute molto sulla moda, ormai sempre più diffusa, di fumare sigarette a base di marijuana durante il gioco live, e non mancano le opinioni, sia a favore che contro, il fumo “alternativo” nei Casinò americani.
Sulle pagine del noto forum TwoPlusTwo.com, la maggioranza degli utenti che hanno commentato si dicono favorevoli al fumo di marijuana ai tavoli, suggerendo anche delle soluzioni alternative come le “vap pen“, ovvero le sigarette elettroniche“. Il tutto, ovviamente, nel rispetto delle normative degli Stati americani in cui ci si trova.
Ma c’è chi, come il fresco vincitore del Main Event WSOP, lo svedese Martin Jacobson, sembra aver trovato un metodo alternativo alla marijuana per mantenere la freschezza mentale e la concentrazione giusta per giocare ad alti livelli e restare al tavolo per diverse ore.
Si tratta del Bulletproof Coffee, una sorta di energy drink a base di caffè, che Jacobson ammette di bere regolarmente, soprattutto quando è in programma una lunga sessione di poker live, com’è accaduto nei giorni in cui ha messo a segno il colpaccio da dieci milioni di dollari alle World Series of Poker.
“Nei giorni in cui ho assunto una gran quantità di Bulletproof ho posseduto molta più energia e una mente decisamente più chiara e lucida, rispetto a quando consumo una colazione e un pranzo regolare“, avrebbe ammesso in una recente intervista Jacobson, il quale ha aggiunto di “nutrirsi” esclusivamente di questo energy drink per le prime 6-7 ore del giorno.
E chissà se avrà la meglio questa alternativa a base di caffè, sponsorizzata da uno Jacobson decisamente on fire anche grazie all’assunzione del Bulletproof, o se continuerà a diffondersi il fumo di marijuana tra i players.
La seconda ipotesi, tra l’altro, con ogni probabilità renderebbe felice anche Phil Ivey, che di recente ha investito in maniera importante sulla produzione della marijuana per fini terapeutici.