Friday, Nov. 22, 2024

Strategia

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il 23 Set 2010

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L’analisi SPR nel Texas Hold’em – Stack to Pot Ratio

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Flynn, Mehta e Miller nel loro libro “Professional No-Limit Hold’em: volume 1” introducono due interessanti processi per valutare le situazioni in cui ci troviamo nel corso delle mani giocate nel Texas Hold’em e nel Poker in generale: il REM Process e il principio SPR.

Vediamo nello specifico di cosa tratta il principio Stack to Pot Ratio, abbreviato in SPR: individua lo stack to pot ratio, l’effettiva grandezza dello stack diviso per la dimensione del piatto al flop. L’equazione di riferimento è la seguente:

SPR = dimensione dello stack / dimensione del pot al flop

Esempio: supponiamo che stiamo giocando un ring game dopo un raise al flop il piatto vale 25 euro, se il nostro avversario ha uno stack di 100 euro allora il suo SPR sarà di 4. Il calcolo è abbastanza semplice,ma questo coefficiente può esser anche considerato come il rapporto tra rischio e ricompensa, se stiamo giocando No-Limit il piatto è la nostra ricompensa e lo stack è il nostro rischio potenziale, maggiore è il valore del coefficiente SPR maggiore è il nostro rischio.

Ricordatevi che per questo calcolo dovete usare le dimensioni effettive degli stack in gioco: se il votro stack è di 200 euro e quello del vostro avversario è di 120 euro allora il valore da usare è 120 visto che non si può vincere o perdere più di 120 euro.

La seconda cosa da notare è che questa equazione va applicata al flop, ma perde di efficacia al turn e al river.

L’utilizzo di questa formula può agevolare il nostro gioco post-flop

  • Bassi valori del coefficiente SPR: il gioco è abbastanza semplice in quanto il vostro margine di manovra è basso a causa del piccolo valore dello stack in relazione all’alto valore del piatto
  • Alti valori del coefficiente SPR: qui la situazione si complica perché avete molti soldi a disposizione in relazione alle dimensioni del pot, quindi in base al tipo di mano che avete dovrete cercare di andare a creare una situazione a voi favorevole lavorando sul gioco pre-flop e mettendovi nella giusta condizione.

Per esempio: abbiamo in mano A-Q su un flop Q-J-9, la nostra top-pair in realtà potrebbe essere molto a rischio contro i vari progetti a disposizione sul board e la cosa migliore per noi sarebbe chiudere questa mano al flop puntando.

CASO A: Alto valore SPR

Se il piatto vale 50 e il nostro stack è di 1,000 il valore SPR è 20, ma dobbiamo pensare che probabilmente non siamo pronti a giocarci tutto con la nostra top pair su un flop del genere.

CASO B: Basso Valore SPR

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Nell’esempio precedente la vostra linea di azione cambia notevolmente se il vostro stack è di 150, il valore SPR è 3 e quindi non andiamo incontro a un rischio troppo elevato decidendo di giocare la nostra top pair, quindi potremmo decidere di andare a giocare la mano mettendo in gioco il nostro stack.

Miller individua 3 intervalli principali SPR e per ognuno di questi intervalli va a individuare dei range di mani buone.

  • Basso SPR tra o e 6
  • Medio SPR tra 7 e 16
  • Alto SPR superiore a 17

Nel caso di un basso SPR possiamo essere tranquilli nel giocare Overpairs, top pairs e doppi coppie basse, ma con le stesse carte quando le dimensioni del pot aumentano aumentano di pari passo le possibilità di esser dietro nella mano. Il valore basso dello SPR riduce il numero di decisioni plausibili e le rende facili da giocare.

Nel caso di SPR medio allora le mani al flop dovranno esser più solide per garantirci una certa tranquillità e profittabilità di azione: doppie coppie forti, set, mani con grossi progetti di scale a colore. Queste mani sono più solide delle precedenti e nel caso dovessimo giocarci tutto lo stack in allin le probabilità che questi punti tengano sono molto alte e tali da coprire il rischio dato dal SPR tra 7 e 16. Il valore elevato dello SPR può rendere redditizio giocare pre-flop mani come piccole coppie e suited connectors.

Nel caso di alto valore SPR allora dobbiamo partire con mani tipo tris, progetti molto forti con colore nuts e scala nuts. Nel caso di un rischio elevato vogliamo avere la certezza quasi matematica di essere nut o molto vicino al nut. L’ultima cosa che conviene fare e andare a richiare tutto lo stack in situazione in cui non abbiamo buone probabilità di vincere.

Controllare lo SPR

A seconda del tipo di mano che si riceve, della nostra posizione al tavolo, dei bui e dello stack a nostra disposizione e a disposizione degli avversari possiamo elaborare una strategia preliminare per agevolare il nostro gioco al flop e renderlo proficuo:

  • Personalizzare il nostro rilancio pre-flop per metterci nelle giuste condizioni al flop
  • Evitare di entrare nel piatto per primi e lasciare che siano gli altri dopo di noi a decidere la strategia

Probabilmente non saremo sempre noi a scegliere e dimensionare alla perfezione il rilancio pre-flop, ma quando ne abbiamo la possibilità dovremmo prenderne vantaggio: considerando l’esempio precedente con A-K e poca disponibilità di chips per un valore SPR medio-basso ci rende profittevole un rilancio pre-flop anche superiore alla semplice 3-bet in quanto ci saremo già messi nelle condizioni di prendere decisioni più semplici nel gioco post-flop.

Nel caso di coppie basse quando il nostro stack è medio-basso potrebbe essere una cattiva decisione effettuare un raise o chimare il rilancio di qualcun altro, in quanto ci troveremmo nelle condizioni di un SPR basso a meno che non siate pronti a trasformare la vostra mano in un bluff.

Il succo fondamentale del discorso è che la pianificazione della mano parte già nel gioco pre-flop ed è di vitale importanmza impostare nel modo corretto la mano per rendere più semplici e matematicamente corrette le scelte successive, considerare sempre come il valore del pot e degli stacks possano influenzare il vostro modo di giocare e quello degli altri. Nel corso del gioco non vi sarà sempre possibile gestire al meglio il valore dei piatti, ma quando avrete questa possibilità dovrete farlo nel migliore dei modi.

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