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il 12 Gen 2015

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Ale Chiarato saluta Poker Club: “Con maggior sacrificio avrei vinto di più, ma non finisce qua…”

Ale Chiarato saluta Poker Club: “Con maggior sacrificio avrei vinto di più, ma non finisce qua…”

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Si stanno davvero decimando i team pro delle poker room ‘dot it’, e al momento, dall’inizio del 2015, è quello di Poker Club ad aver subito il maggior numero di ‘tagli’.

Dopo la chiusura del rapporto tra Lottomatica e Carlo Braccini, un altro membro storico della squadra dovrà abituarsi, da qui in avanti, a fare a meno della patch.

Alessandro Chiarato ha infatti comunicato oggi attraverso la propria pagina Facebook la conclusione del contratto di sponsorship con Poker Club.

 

Ecco il post pubblicato dal professionista alle ore 13.47 di oggi:

chiarato

ItaliaPokerClub: Alessandro, è stato un fulmine a ciel sereno o sapevi già?

Alessandro Chiarato: Immaginavo che potesse cambiare qualcosa, ma non sapevo quanto sarebbe cambiato. Il periodo per le sponsorizzazioni non è favorevole e i problemi di budget hanno toccato anche Poker Club, per cui il primo costo da tagliare è chiaramente il team pro.

ItaliaPokerClub: Dai l’impressione di aver preso bene la novità. E’ così?

A.C.: Come in tutte le cose cerco di guardare i lati positivi. Essere un giocatore sponsorizzato ha dei pro e dei contro, alcuni dei contro sono vincoli che per forza di cose si hanno. Senza tali vincoli, quindi, potrò lavorare in altro modo e ottenere risultati diversi.

ItaliaPokerClub: Valuterai anche eventuali nuove proposte contrattuali? Quali caratteristiche dovranno avere?

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A.C.: Assolutamente si. Darò precedenza ai progetti che riterrò più interessanti. Ho lavorato nel corso degli anni per crearmi un’immagine pulita e professionale, se qualcuno vorrà associarla al suo brand valuterò la cosa. Mi interesserebbe, quindi, lavorare per ottenere risultati seri. Credo si possano ancora raggiungere oggi, seppur molti si concentrino più sul fattore ‘crisi’.

ItaliaPokerClub: Quindi per te, Alessandro, c’è ancora margine nel poker odierno per far bene?

A.C.: Penso proprio di si. Non sono mai stato un mass-grinder, ma uno che gioca per passione e perché stimolato dagli skill games. Proprio la passione mi ha portato negli anni a mantenermi sempre aggiornato e ‘moderno’, indipendentemente dai risultati e dal volume di gioco. Chiaramente adesso è più difficile fare strada nel poker, ma non credo di aver risentito parecchio di questo periodo. Poi credo che fra un po’ le cose cambieranno…

ItaliaPokerClub: Le cose cambieranno… in che modo?

A.C.: Penso che molte poker room italiane non stiano correndo in base alle loro possibilità, stanno andando un po’ a rilento. Inizialmente PokerStars ha ottenuto quasi un monopolio, risultato merito di precise strategie di marketing vincenti. Una volta che PokerStars è diventata leader, le altre room si sono ricavate il proprio spazio nel mercato. Tuttavia stiamo parlando di un periodo in cui il boom del poker portava qualsiasi tipo di investimento e iniziativa ad avere successo, un successo talmente grande che ancora oggi porta benefici a chi lo ha creato. Ovviamente nel momento in cui le cose vanno bene, non pensi che ad un certo punto potrebbero andare male. Le iniziative e le scelte fatte anni fa, perciò, sono rimaste statiche e non si sono evolute con il poker, motivo per cui molti emigrano all’estero per avere un’offerta più ampia. Credo che per il ‘punto it’ sia arrivato il momento di un giro di boa significativo, ma che ancora non sia stato trovato il modo per realizzarlo. A mio avviso PokerStars rimarrà leader nel mercato, ma la prima tra le altre società abile a trovare il modo per ottimizzare la propria offerta sarà quella che farà la differenza e staccherà le altre. Questa è solamente la mia opinione, ma dopo aver vissuto cinque anni di sponsorizzazione mi sono interessato anche di questo tipo di aspetti, penso dunque di parlare con un minimo di cognizione di causa. Ci tengo a dire che questa non è una critica a nessuno, ma penso di aver qualche iniziativa in testa che potrebbe favorire questo processo. Se qualcuno è interessato, quindi, sa dove trovarmi.

ItaliaPokerClub: Qualora non arrivasse un nuovo contratto, come programmerai questo anno pokeristico?

A.C.: E’ un po’ difficile da pianificare dato che, almeno per me, l’offerta attuale del ‘punto it’  non è troppo stimolante. Lo stesso vale per i live, dove ormai le spese sono maggiori del guadagno atteso. Comunque penso che continuerò a grindare mtt nelle giornate di punta, cash PLO online e giocherò i live più grossi italiani, oltre agli eventi stranieri che maggiormente mi interessano per location, montepremi e field.

ItaliaPokerClub: Cosa credi di aver dato al mondo del poker da player sponsorizzato? Qualcosa, invece, che ti dispiace non aver fatto?

A.C.: Al mondo del poker credo di aver dato parecchio a livello di ‘pulizia’: quando ho iniziato, i miei genitori avevano in testa lo stereotipo del giocatore di poker che si gioca la casa in una bisca tra fumo e alcool. Io sono uscito da un’iniziativa dedicata a studenti universitari e ho sempre cercato di usare la mia immagine come contrapposizione allo stereotipo di cui sopra. Mi rammarico di non aver sfruttato al 100% alcuni periodi in cui si poteva vincere di più di quello che ho vinto. Un maggior sacrificio avrebbe portato un guadagno economico non indifferente, ma come detto… non penso sia finita qua!

 

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