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Cinque indagati per riciclaggio al Casinò di Campione: “Ma la casa da gioco ha una gestione virtuosa!”
Dopo la notizia della maxi-perquisizione al Casinò di Campione da parte della Guardia di Finanza di Como coadiuvata dagli agenti dello Scico di Roma, cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati e dovranno rispondere dell’accusa di riciclaggio.
Gli inquirenti hanno notificato l’avviso di garanzia all’amministratore delegato Carlo Pagan e a tre dipendenti e a un porteur del Casinò ubicato sulle sponde del lago di Lugano.
Fonti interne alla Casa da gioco spiegano che l’atto era dovuto e che le cose potrebbero stare in termini molto diversi da come riportate sugli organi di informazione:
“L’altro giorno è uscita la notizia che la Guardia di Finanza coadiuvata dallo Scico di Roma ha eseguito una perquisizione nei locali del Casinò di Campione per, cito testualmente, ‘un buco di bilancio di 130 milioni di euro’ – spiega Maurizio Guerra, consulente del Casinò – non riesco a capire da dove sia potuto venire fuori quel numero dal momento che gli atti sono secretati”
Di certo, però, i numeri del Casinò di Campione sono ben diversi da quelli che si potrebbero immaginare dopo aver letto di quel buco di bilancio, che per come è stato riportato sembrerebbe più una voragine:
“Guardando il market share dal 2003 a oggi, Campione è l’unico Casino Italiano in crescita. Solo negli ultimi 5 anni, ovvero quelli dell’attuale amministrazione, Campione ha guadagnato 5 punti di quota di mercato. Come valore assoluto si sono assestati negli ultimi 3 anni su una cifra superiore ai 90 milioni di euro, mentre il mercato ha perso circa 35 milioni di euro. Questi dati fanno comprendere la qualità della gestione”.
Per capire le economie della casa da gioco nell’exclave italiana, inoltre, bisogna anche entrare nel dettaglio di alcune sue particolarità:
“E’ vero che negli ultimi anni è stata messa a bilancio una perdita, ma bisogna capire la dinamica da cui questa scaturisce. Innanzitutto il Casino incassa per l’80% in euro e paga in franchi, questo vuol dire che è soggetto al rischio cambio. Guardando il grafico del cambio franco svizzero – euro degli ultimi 5 anni si evince che il franco si è valutato sull’euro del 40%. Per il Casinò questo comporta un incremento dei costi del 40% derivanti non dalla malagestione ma dal rischio di cambio. A questo va aggiunto la struttura del casinò, che è stato rifatta completamente nel 2007 per un valore di circa 160 milioni e per un debito residuo di circa 70 milioni”
“Se vogliamo parlare di gestione caratteristica, quindi, il Casinò di Campione è in crescita sul mercato, con un attivo di circa 20 milioni di Euro, ma che poi deve sopportare i costi suddetti oltre al quantum che deve devolvere al Comune proprietario del casino. Caso unico in Italia, questo quantum non viene calcolato sugli utili o sul fatturato, come per gli altri casino, ma su una cifra fissa che peraltro non tiene conto del rischio cambio. In pratica ogni anno il Casinò gira al Comune 40 milioni di euro.”