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Dario Sammartino capitano dell’Italia alla Coppa del Mondo: “La sorpresa sarà Giuliano Bendinelli!”
L’Italia del poker scalda i motori per la competizione a squadre più attesa dell’anno: il Global Poker Masters, campionato mondiale che si disputerà a Malta il 21 e 22 marzo 2015 in concomitanza con l’Italian Poker Tour e l’European Poker Tour.
I nomi e le formazioni delle otto squadre partecipanti – Germania, USA, Canada, Gran Bretagna, Russia, Francia, Italia e Ucraina – sono già noti, mentre rimane ancora un mistero il volto della “Wild Card“, ovvero il player che ogni formazione sceglierà come sostituto se uno dei quattro giocatori dovesse dare forfait proprio all’ultimo, che prenderà parte esclusivamente al Day1.
L’intento principale dell’organizzazione è celebrare l’aspetto sportivo del poker, esaltando la competizione a scapito del lato economico fin troppo spesso messo in primo piano.
Come ci ha spiegato il presidente GPI Alex Dreyfus in una recente intervista, l’obiettivo è sovvertire un certo tipo di comunicazione legata al nostro amato gioco: “Vogliamo che i media raccontino che l’Italia ha vinto la coppa del mondo di poker, non che ogni giocatore ad esempio ha ottenuto 10.000 dollari”.
Siamo andati a sentire le impressioni sulla competizione del capitano della nostra nazionale Dario Sammartino, proprio oggi tornato a casa dopo la trasferta alle Bahamas per la Pokerstars Caribbean Adventure.
IPC: Dario, la Global Poker Master si avvicina: quanto senti la competizione, per questo evento in cui il premio in denaro è messo in secondo piano?
DS: Sinceramente ora come ora non sento alcuna tensione, ma ciò non significa che non ci tenga a giocare bene e a rappresentare al meglio il mio paese. Oramai sono abituato alle competizioni e so bene come scaricare stress e ansia pre-match! Sul fatto che il premio in denaro sarà secondario, penso che non influirà minimamente sulla qualità del gioco espresso. Ogni poker player ha un ego smisurato e i soldi non sempre sono uno stimolo per dare il meglio. In casi come questo poi, dove ci si misura con i migliori al mondo, è sufficiente la competizione in sé, senza considerare che il fatto di rappresentare la nazione sia uno stimolo enorme.
IPC: I nomi altisonanti si sprecano nelle varie squadre. Per te chi è favorito?
DS: Sicuramente Germania, USA e Canada hanno qualcosa in più, ma onestamente penso che noi saremo in grado di giocarcela contro chiunque. Punti forti e punti deboli dipenderanno molto dalle struttura e dalla tipologia dei tornei, ma dubito che ci sia qualcuno fortemente svantaggiato rispetto ad altri.
IPC: Qual è il compagno da cui ti aspetti di più?
DS: Credo che il nostro team sia piuttosto competitivo, siamo tutti giocatori molto forti. Io, ‘datino’ e ‘musta’ rappresentiamo in un certo senso la vecchia guardia, mentre la sorpresa dovrebbe essere Bendinelli. Giuliano è un ragazzo che ha tanta voglia di fare e con la giusta umiltà credo che possa riuscire a dire la sua: a dispetto dell’immagine che proietta è molto più umile di quanto si possa immaginare. E poi non dimentichiamoci la ‘Wild Card’ che potrebbe rivelarsi un vero asso nella manica.
IPC: Il Day2 scattano gli incontri Heads-Up, dove in base al ranking ottenuto nel Day1 potrebbero capitare avversari particolarmente ostici. Se potessi scegliere preferiresti trovare un giocatore più abbordabile o un campione della disciplina?
DS: Messa così preferisco vincere contro il più forte. Insomma, in questi casi la soddisfazione è ben diversa rispetto a battere un avversario di livello inferiore. E poi non dimentichiamo che la competizione è finalizzata a rappresentare i nostri colori, ben venga battere un campione.
IPC: Leggendo il programma della Global Poker Masters abbiamo scoperto che la Wild Card giocherà il day 1 assieme agli altri quattro. Chi sarà la nostra?
DS: Al momento preferisco mantenere il massimo riserbo. Ci saranno due nomi che finiranno al ballottaggio e li scoprirete a breve, quando sarà il momento di comunicarli. Di più non posso aggiungere ora.