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Andrea Dato si candida per il final table della Global Poker Master: “Sotto pressione rendo al massimo!”
Sebbene manchino ancora due mesi al Global Poker Masters, la coppa del mondo a squadre, la curiosità per una competizione in cui verrà esaltato l’aspetto sportivo del poker rimane tantissima.
Un evento nel quale la nostra nazionale avrà modo di confrontarsi con i più illustri esponenti a livello mondiale, al fine di portare in alto i colori azzurri per un traguardo che va al di la dell’aspetto economico.
Dopo aver sentito le impressioni di Dario Sammartino, capitano azzurro nella spedizione maltese che ha confermato come gli stimoli non manchino di certo alla nostra squadra, abbiamo intervistato ‘il veterano’ dei magnifici quattro: Andrea Dato.
In procinto di partire per Deauville, dove si svolgerà la prossima tappa dell’European Poker Tour, Andrea ci ha spiegato nel dettaglio come si svolgerà la manifestazione e come vede la nostra nazionale a confronto con le altre squadre.
IPC: Il Global Poker Master sarà una competizione quasi esclusivamente agonistica visto che i soldi verranno messi in secondo piano. Che pensi di questa scelta?
AD: E’ un’occasione importante per dare lustro a un gioco meraviglioso come il Texas Hold’em mettendo a confronto i migliori esponenti in campo mondiale. L’assenza di buy-in elimina completamente la componente di ‘gambling’ dall’evento, anche se l’organizzazione metterà in palio un piccolo montepremi le cui cifre non sono state ancora ufficializzate. Tuttavia concordo con la decisione di aggiungere a tutti i costi un premio in denaro, seppur modesto: per un poker player giocare senza soldi va quasi contro natura. Inoltre ci sono tanti altri piccoli aspetti che mi affascinano particolarmente, come il gioco di squadra e il fatto di rappresentare la nazione (sebbene sia una delle persone meno patriottiche che si possano incontrare in giro). Anche la formula stessa della competizione è intrigante.
IPC: Ecco, a proposito sapresti dirci come è strutturato il torneo?
AD: Allora, sappiamo bene che la manifestazione durerà due giorni e riguarderà 8 squadre composte da 4 giocatori ciascuno alle quali si aggiungerà una ‘Wild Card’, che dovrebbe prender parte solamente al Day-1. Infatti proprio nella giornata iniziale verranno composti 5 tavoli 8-max – per un totale di 40 giocatori quindi – che si sfideranno in un Sit&Go con la formula ‘Win the Button’ alla quale si aggiungerà la modalità “Shot Clock” – ovvero 30 secondi a disposizione per ogni giocatore oltre i quali la mano verrà automaticamente foldata. Nel day-2 invece si svolgeranno le sfide Heads-UP in base al ranking ottenuto nella giornata precedente, mentre la prima classificata salterà questa fase e accederà direttamente al final table, composto da sei delle otto nazioni presenti ai nastri di partenza. Solo un giocatore di ogni squadra prenderà parte al tavolo finale. Se riusciremo a passare il turno eliminatorio sarà divertente vedere chi di noi si prenderà questa responsabilità.
IPC: Se potessi scegliere un nome su chi punteresti?
AD: Beh, ovviamente su me stesso! (ride)
IPC: Riusciresti a identificare i punti deboli e i punti di forza dei tuoi compagni di squadra?
AD: Premetto che si tratta di giocatori di livello indiscusso, che hanno dimostrato nel corso degli anni il loro valore con i fatti, e trovare dei punti deboli mi viene difficile. Ad ogni modo Dario Sammartino ha un talento pazzesco e l’unico in grado di limitare la sua classe può essere proprio se stesso, complice magari la pressione di raggiungere un risultato così importante. Ma son sicuro che al momento opportuno saprà dare il meglio di sé. Mustacchione non ha bisogno di presentazioni, e se dovessi puntare su qualcuno per un torneo MTT non avrei alcun dubbio. Sul singolo tavolo il discorso non cambia più di tanto ma vale quanto affermato prima su Dario: se mantiene la concentrazione necessaria e non prova a strafare sono in pochi a tenergli testa. Bendinelli è uno dei più validi tecnicamente parlando, ma la minor esperienza rispetto agli altri potrebbe essere il suo tallone d’Achille. D’altro canto la voglia di affermarsi in campo internazionale conquistando un risultato importante potrebbe essere proprio la chiave per il suo successo.
IPC: Quali sono secondo te le squadre più temibili e quali le più abbordabili?
AD: Di ‘abbordabile’ c’è ben poco, diciamo che ci sono alcune squadre che hanno dei fenomeni puri e che possono essere avvantaggiate rispetto ad altre. Canada e Usa sono sicuramente le più ostiche, almeno sulla carta, seguite dalla Germania. E poi, senza peccare di presunzione vedrei proprio l’Italia. Andando avanti Inghilterra e Francia se la giocano a parimerito fino ad arrivare a Russia e Ucraina. Ribadisco comunque che non sarà facile giocare contro nessuno, il livello ovviamente è molto alto.
IPC: Hai già pensato al giocatore che proporrai come Wild Card?
AD: Intanto vorrei specificare che il nostro team fornirà due nomi, uno dei quali verrà poi selezionato in base ai voti espressi dalla ‘Poker Community’. Se dovessi sbilanciarmi sceglierei Alessio Isaia. Dalla sua ha il talento, la freddezza, l’esperienza e le capacità giuste per essere di grande aiuto in una competizione di questo tipo.
Gli italiani avranno la possibilità di tifare per i colori azzurri seguendo la diretta streaming senza ritardo. Il tutto è stato organizzato per permettere ai bookmaker di offrire un servizio di scommesse live sull’evento. Appuntamento al 21 marzo 2015 con la Global Poker Masters!