Justin Smith e quel bluff da 100.000$ a… Manny Pacquiao!

Bluffare non è mai facile. Bluffare puntando 100.000$ al river lo è ancor meno. Farlo in faccia ad uno che si è laureato per ben 8 volte campione del mondo dei pesi leggeri di boxe aumenta notevolmente la complessità dell’operazione.

In occasione della “prima” del documentario “Manny“, che racconta la storia del simbolo della boxe asiatica Manny Pacquiao, il professionista americano di poker Justin Smith ha rispolverato un aneddoto di una vecchia partita high stakes cash game giocata con il celebre pugile.

“Era una partita privata alla quale ero stato invitato ed era la prima volta che giocavamo insieme. Ero davvero eccitato, Manny era da tempo uno dei miei idoli sportivi! Non ricordo la mano nel dettaglio, ma ricordo bene che al river puntai 100.000$ in bluff totale. Lui ci pensò per oltre 5 minuti e alla fine decise di passare la sua top pair di Assi. Mi chiese subito di mostrargli la mia mano. Solitamente non sono abituato a mostrarla, e in questo caso, avevo un motivo in più per non farlo…”

Pacquiao e Smith in una recente foto assieme…

Comparatore Bonus

• 
  1.050 €
  Verifica
• 
  1.111 €
  Verifica
• 
  1.200 €
  Verifica

Questo comparatore confronta i bonus di benvenuto attualmente verificabili sui siti degli operatori italiani. Questa tabella ha una funzione informativa e gli operatori sono mostrati in ordine casuale.

Però, come nelle migliori sceneggiature cinematografiche, Pacquiao continuò a fissare Smith, che rispose al suo idolo:

“…gli chiesi se era davvero convinto di voler vedere la mia mano. Lui mosse energeticamente la testa dall’alto al basso. Decisi di girare il mio bluff e non appena vide che le mie carte non avevano alcun legame con quella del board, i suoi occhi si fecero infuocati. Mi pentii immediatamente di quanto fatto… Rimase qualche istante in silenzio e temetti una sua violenta reazione. Invece, con mio grande sollievo e sorpresa, Manny mi diede una pacca sulla spalla, complimentandosi con me. Nonostante il piatto perso rispettò quella mossa perché lui è uno che ama la competizione e il gioco ad alti livelli.”