Poker e filosofia – L’ euristica e il processo decisionale

Il Poker è un’attività mentale e per esser praticato ad alti livelli necessita di una conoscenza vasta in settori differenti della conoscenza umana: evidenti sono le basi matematiche e di statistica e probabilità.

Inevitabile avere delle conoscenze di economia per la gestione del Bankroll, il calcolo del ROI, ma molto importante risulta essere anche la filosofia e la psicologia alla base della comprensione dei meccanismi mentali alla base del processo decisionale. In questo articolo però vorrei presentare i procedimenti euristici.

L’euristica è quella branca della scienza che abbraccia l’epistemologia e il metodo scientifico (dalla lingua greca εὑρίσκω, letteralmente “scopro” o “trovo”) e si occupa di studiare l’approccio ai nuovi sviluppi teorici e alle scoperte empiriche.

Un processo euristico è un modo di approcciarsi alla soluzione di un problema che non segue un determinato algoritmo, ma che si basa sull’intuito e sulle circostanze e risulta l’opposto della metodologia matematica e algoritmica in cui ci si basa su solidi processi di causa-effetto e su algoritmi ben definiti.

Quando ci si approccia al Poker in generale si parte da conoscenze parziali e si cerca di implementare un rigida logica matematica e strategica nel proprio gioco, ma soprattutto nei primi periodi ci si basa su procedimenti euristici nell’elaborare le nostre scelte: ci basiamo su regole fisse per prendere le nostre decisioni di fronte a problemi complessi e in presenza di informazioni incomplete.

Questo perché il cervello umano ha risorse limitate e non può risolvere i problemi usando rigidi algoritmi e anche perché nel caso del Poker c’è anche una componente casuale non quantificabile. Come potete ben immaginare questo genere di procedimento è soggetto ad errori ed è proprio questa la causa di molte nostra uscite da sit’n’go e MTT.
Nel corso degli anni la psicologia cognitiva ha individuato diverse euristiche tra cui le più conosciute sono:

Euristica della rappresentatività: si tende ad attribuire caratteristiche simili a oggetti simili, ignorando informazioni che potrebbero far pensare al contrario. Immaginate di dover callare un allin di un’avversario che potrebbe avere una mano forte, ma potrebbe essere un a coppia o semplicemente A-K: nel primo caso siete probabilmente sotto, mentre nel secondo siete sopra, la decisione alla base della scelta che effettuerete si baserà sulle informazioni che avete raccolto o sull’idea che il range di mani è abbastanza simile?

Euristica della disponibilità: confondere la probabilità oggettiva con eventuali ricordi recenti e ancora vividi nella nostra testa. Nel caso del Poker le probabilità di gioco non cambiano nel caso ci abbiano scoppiato A-A nelle ultime 3 occasioni e quindi non cambia il modo di giocare quella monster.

Euristica dell’ancoraggio: stimare la probabilità di un’ evento attraverso termini di paragone. E’ l’euristica alla base dello slow-play, se l’avversario ha fatto check in una mano precedente perché era in bianco non vuol dire che anche nel caso in questione lo stia facendo in bianco.

Questi processi impediscono la corretta analisi perché ci si sofferma sulle informazioni più facilmente comprensibili e su quelle presentate implicitamente e non si scava in profondità alla ricerca di tutte quelle informazioni che pur non essendo immediatamente visibili possono esser facilmente dedotte utilizzando la parte più creativa e intuitiva della nostra mente.

Due importanti processi sono stati individuati alla base di queste forme di errore:

Il confronto di similarità, un meccanismo che rende disponibili il più velocemente possibile nella nostra memoria i contenuti attinenti con la decisione che stiamo prendendo. In mancanza di elementi precisa e di una precisa casistica sulla mano in corso il database attivato dal nostro cervello sarà ampio e questo rende macchinoso il processo di analisi. L’esperienza e la pratica da questo punto di vista vengono in soccorso del giocatore che avendo un database ampio riuscirà a richiamare immediatamente le casistiche più precise.

L’azzardo in base alla frequenza: questo è un processo automatico che va a richiamare i processi utilizzati più spesso e scegliendo tra i processi richiamati in memoria quello che viene utilizzato più spesso. Questo significa che se utilizziamo dei processi mentali decisionali sbagliati avremo la tendenza a ripetere lo stesso errore perché è il nostro meccanismo standard di analisi e quindi occorre un’attenta analisi del nostro modo di giocare per correggere i nostri processi standard.