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Possibile tassazione del 20% sulle vincite estere, per il dottor Cristaldi “contraria alla sentenza CGE”
Uno tra gli argomenti più dibattuti di recente, ovvero la tassazione sulle vincite conseguite all’estero, si arricchisce di un nuovo possibile scenario.
Nella Delega Fiscale sarebbe infatti in arrivo un balzello che fisserebbe al 20% le imposte sulle vincite maturate nei casinò esteri, anche degli stati membri dell’Unione Europea.
Il provvedimento è attualmente alla fase di bozza, e sarà definito nel prossimo Consiglio dei Ministri che definirà la Legge Fiscale.
Spiega meglio la questione Sebastiano Cristaldi, dottore commercialista esperto in contenzioso tributario e diritto dell’Unione Europea:
“Ne leggevo proprio stamattina, si tratta di una bozza di norma che prevede la tassazione sostitutiva con l’aliquota proporzionale del 20%, applicata sulle vincite conseguite nei casinò operanti nel territorio di altri Stati membri dell’Unione europea”.
Tuttavia la strada perchè la bozza venga trasformata in Legge è ancora lunga:
“Sinceramente non mi pare opportuno commentare una bozza di norma, dal momento che probabilmente verrà modificata prima di essere approvata come legge”.
Come ci conferma lo stesso Dott. Cristaldi, il timore principale nel caso in cui la bozza non venisse modificata sarebbe la riproposizione dello stesso problema del caso-Blanco:
“Così come formulata oggi nel disegno di legge, la tassazione sarebbe applicata soltanto sulle vincite conseguite in altri Stati membri dell’Unione europea, mentre non andrebbe applicata sulle vincite nazionali. Con la sentenza del 22 ottobre la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato che il diritto dell’Unione si oppone alle tassazioni discriminatorie, perché costituiscono ostacolo alla libera prestazione di servizi. E’ vero che in linea teorica l’imposta sostitutiva del 20% risulterebbe più vantaggiosa delle aliquote IRPEF proporzionali e progressivi finora applicate, con aliquote marginale fino al 44,70 (tenuto conto anche delle Addizionali regionali e comunali), tuttavia tale prelievo tributario non è compatibile con gli artt. 18 e 56 del TFUE, poiché si applicherebbe soltanto sulle vincite estere, esentando le analoghe vincite realizzate in territorio nazionali“.
Allarme rientrato quindi, anche se la situazione continua a rimanere torbida. I legali dei giocatori sono fiduciosi nel buon esito delle operazioni, mentre i giocatori sperano di avere al più presto una normativa chiara sul poker sportivo.