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Rinviata l’approvazione della Delega Fiscale sul gioco: il mondo del poker col fiato sospeso
Anno nuovo, usanze vecchie.
Nuovo rinvio per l’approvazione della delega fiscale che, tra i tanti settori, riguarda anche il comparto giochi.
La Commissione Parlamentare finanze e tesoro ha approvato a larga maggioranza l’emendamento che ritarda il termine ultimo per l’attuazione della delega fiscale, approvata il 26 febbraio 2014.
Il termine inizialmente fissato a dodici mesi e quindi scadente il 26 marzo prossimo è stato procrastinato fino a quindici mesi.
Altri novanta giorni di tempo quindi per capire come sarà la legge che regolamenterà il gioco, cercando di riordinare un argomento da sempre spinoso e che cercherà di fare chiarezza sugli aspetti fiscali delle vincite dei giocatori italiani nei casinò esteri.
L’emendamento si è visto necessario poiché il Ministero delle economia e della finanza non ha fissato in calendario l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto attuativo della delega fiscale sul Gioco d’Azzardo, contrariamente a quanto era stato detto pochi giorni fa dal sottosegretario Baretta, tenutario della delega ai giochi.
Sembrava ormai scontato il rinvio della norma viste anche le lacunose bozze circolate negli ultimi giorni, tra cui quella che prevedeva una iniqua tassazione alla fonte sulle vincite estere.
Questo nuovo ritardo consente al Ministero di approfondire la tematica e alla commissione parlamentare, chiamata ormai comunemente Bicameralina, di recepire ciò che il parlamento stesso ha ben evidenziato nel dossier riguardante lo stato di attuazione della delega fiscale al Governo redatto il 27 gennaio 2015.
D’altro canto, però, pare come al solito anacronistico che nel nostro Paese non si riesca a produrre una legge responsabile in dodici mesi e si arrivi vicino alla scadenza con le idee ancora confuse e con i diversi organi dello Stato in contrasto tra loro.
L’auspicio è che in questi tre mesi il Ministero recepisca i consigli del Parlamento e possa promulgare una legge che tuteli i giocatori sia dal punto di vista di un gioco responsabile sia in ambito fiscale.