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“Una forbice troppo ampia!” ‘Swissy’ Rinaldi sulle quote pazze dei bookmakers per la Global Poker Masters
Le quote dei bookmakers uscite ieri sera sulla Global Poker Masters hanno suscitato un grande scalpore tra gli scommettitori.
Una differenza così abissale tra le otto squadre in gara era assolutamente imprevedibile, tanto che già da stasera la forbice è stata parzialmente ridotta, stando a quanto compare sulla casa di gioco Bet 365.
L’Italia passa da 23:1 a 11:1 nel giro di 24 ore, stesso discorso per la Russia che ieri aveva raggiunto addirittura quota 26 così come l’Ucrania, da 41:1 a 15:1, e la Francia, da 34:1 a 13: 1. Dimezzata anche la quota dell’Inghilterra che passa da 19 a 9 mentre le favorite recuperano qualche punto.
Abbiamo chiesto un parere a Claudio ‘Swissy’ Rinaldi – poker player di successo e riconosciuto esperto di scommesse dalla comunità pokeristica – di questo swing pazzesco nell’arco di una giornata:
“E’ davvero sorprendente notare delle differenze di questa portata su un torneo di poker. Per assurdo, nemmeno se giocasse Phil Ivey contro il sig. Rossi del circolo di Cusano Milanino sarebbero giustificate, figuriamoci in questo frangente dove si scontrano i top player mondiali”
Un gap che è stato parzialmente colmato ma che resta comunque ampio nonostante gli accorgimenti dell’ultim’ora:
“Personalmente giocherei solo gli sfavoriti, più lo sono e meglio è in termini di possibile ritorno economico! (ride)”
Le ragioni di una tale sproporzione secondo Claudio vanno rintracciate “nella poca conoscenza in materia pokeristica da parte di chi ha fatto il mercato“.
Tuttavia per quanto possa sembrare un errore grossolano, sarà difficile che i bookmaker subiscano un grosso contraccolpo economico: “Si tratta comunque di mercati minori e i ‘bookies’ non prendono mai tanti soldi, perciò per loro il rischio e relativo”.
Ma è legittimo pensare che ci sia un vantaggio di una squadra rispetto alle altre tale da giustificare le quote odierne? Secondo Claudio in un certo senso si, “ma soltanto se si trattasse di giocare 5.000 tornei con queste formazioni. Le differenze su un singolo evento sono minime e non emergeranno mai al 100%. Sarebbe comprensibile soltanto se una squadra avesse un vantaggio in chip rispetto alle concorrenti”
Inoltre, considerando che il vincitore verrà stabilito al termine di un tavolo finale al quale prenderanno parte sei squadre su otto, la forbice sembra davvero esagerata: “Stiamo parlando comunque di un tavolo di poker con tutte le sue variabili e tenuto conto dell’abilità dei singoli partecipanti le differenze dovrebbero essere minime. Se dovessi farle io non ci sarebbe nessuno sopra l’10:1 e nessuno sotto l’5:1“.
Messa così dunque, sembrerebbe corretto approfittarne subito prima che i bookmakers intervengano nuovamente: “più passa il tempo e più si allineeranno, non a caso hanno già parzialmente posto rimedio“.
Come recita il detto popolare ‘ogni lasciata è persa‘: che sia la volta buona per puntare sui nostri azzurri in gara?