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Blitz in un circolo laziale, il legale: “Non è stato contestato il reato di gioco d’azzardo”
Solita storia, anzi no.
Nei giorni scorsi i carabinieri hanno fatto irruzione nel circolo di Montalto di Castro (Viterbo) durante un torneo di poker sportivo.
Ma a differenza dei tanti blitz avvenuti in questi mesi/anni in giro per l’Italia, questa volta le forze dell’ordine non hanno contestato il reato di gioco d’azzardo, bensì quello di gioco non autorizzato.
Per fare maggiore chiarezza sulla vicenda abbiamo contattato l’avvocato Marco Ripamonti, legale selezionato appositamente dal circolo per la sua esperienza in casi analoghi:
“Il fatto che non sia stato contestato il reato di gioco d’azzardo, ma solamente quello di gioco non autorizzato, è già un passo in avanti. La cassazione ha stabilito che il poker in formula torneo è un gioco di abilità e io sono fermamente convinto di questo. Cercheremo di ottenere una celere archiviazione del caso perché non è possibile che i monopoli di Stato, a 5 anni dall’ultima comunicazione ufficiale, stiano ancora temporeggiando in merito alla regolamentazione del Texas Hold’em live. Oggi non è ipotizzabile che ci sia ancora una discriminazione per chi è appassionato di questa disciplina. In tutti i procedimenti che ho trattato ho portato delle prove scientifiche che dimostrano come il poker in formula torneo sia all’88% uno skill game a tutti gli effetti e abbia una componente aleatoria ridottissima”.
I giornali locali hanno parlato di un sequestro in denaro – circa 7.000€, ndr – da parte delle forze dell’ordine, ma Ripamonti smentisce categoricamente questo punto:
“Non è stata sequestrata alcun genere di somma in denaro. Come avviene in questi casi sono state solamente prelevate le chips in gioco e i quotidiani hanno scritto che ogni chip corrispondeva ad un equivalente in denaro. Questo dimostra ancora una volta la scarsa conoscenza che c’è da parte dei media e delle autorità stesse riguardo a questa disciplina. Non tutti gli uomini di legge, purtroppo, sono ferrati in una materia così nuova, specifica e sottile. Mi auguro di avere come interlocutore un magistrato che conosca la materia nei dettagli…”
In alcune cause che hanno visto vincitore l’avvocato laziale – tra queste anche una sentenza riguardante il Cotton e alcuni circoli toscani – Ripamonti ha addirittura sottolineato l’importanza sociale che svolge il Texas Hold’em in modalità torneo:
“Radunando 100 persone di ogni genere e classe sociale a misurarsi in un gioco di abilità che richiede lucidità, pazienza e tenacia fisica è un fenomeno di aggregamento fenomenale. Credo sinceramente che il poker live abbia un’importante funzione sociale! Non riesco proprio ad accettare il fatto che giochi come il burraco vengano permessi mentre il Texas Hold’em sia sempre visto di cattivo occhio…”