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Il sogno di Dario si ferma ai piedi del podio: la run di Urbanovich condanna Sammartino
L’Italia del poker ha tenuto il fiato sospeso per sette ore davanti alla diretta del final table del super high roller da 100.000 euro di buy in seguendo le giocate di Dario Sammartino.
Iscrittosi grazie a un satellite live a uno degli eventi più importanti del panorama pokeristico mondiale e presentatosi chipleader al tavolo finale, l’italiano ha sognato per diverse ore di salire sul tetto di Montecarlo e vincere i due milioni di euro di prima moneta.
E assieme a Dario è stata l’Italia intera a sognare: i giocatori presenti ai tavoli della Tilt Poker Cup di Venezia seguivano in diretta streaming l’evento sui loro tablet, dal casinò di Campione arrivavano messaggi di richiesta aggiornamenti alla redazione incollata davanti alle immagini trasmesse dalla città monegasca.
E le prime ore filavano via abbastanza lisce.
Era il russo Kurganov che prendeva la momentanea leadership ma il portacolori azzurro cercava di giocare piccoli piatti grazie alla sua abilità nel gioco postflop.
Lo troviamo quindi a chiamare spesso da grande buio anche con top range e ad attaccare quelli che sembrano gli anelli deboli del tavolo.
Inizia anche una piccola battaglia a forza di 3bet col tedesco Holz. La fortuna non sembra però essere dalla parte di Dario: infatti il flop non gli è spesso favorevole e così purtroppo si tratta di cercare di ridurre i danni.
Nel frattempo Kurganov vola, Seiver, e Holz vengono eliminati e ci sono parecchi short: Seidel, Muehloecker e Urbanovich hanno circa 15 bui a testa.
Ma qui inizia un nuovo final table: inizia la run e l’abilità tecnica di Dzmitry Urbanovich, il polacco già protagonista di un clamoroso poker all’Ept di Malta.
Inizia a macinare chips non esitando a metterle tutte nel mezzo con mano marginali dimostrando sicuramente di non temere il payout che presenta cifre veramente importanti.
E sia Dario che il russo Kurganov pagano un po’ l’aggressività del polacco.
Il nostro portacolori si vede costretto a foldare la mano migliore quando con KQ vede l’all in di Urbanovich con KT o a vedere la 4bet all in del polacco con coppia di quattro.
Ma l’atteggiamento del partenopeo resta calmo conscio che prima o poi verrà il suo momento.
Nel frattempo Urbanovich si porta in vetta alla classifica scalzando Kurganov grazie a un mega piatto di oltre 7 milioni di chips nel quale il diciannovenne chiude full al turn, in una mano dettata dall’history tra i due giocatori.
A questo punto Dario accorciatosi decide che è il momento di metterle tutte con top pair su flop K 7 5 e grazie ai due 3 caduti tra turn e river splitta il piatto con Max Altergott, già vincitore due anni fa del super high roller.
Inizia una fase in cui Sammartino si vede costretto a openpushare più volte ma sembra che le carte finalmente lo stiano aiutando perchè spilla in sequenza due dieci, Asso-Kappa e King-Queen.
Viene quindi eliminato Kourganov sempre dal fantastico Urbanovich. Un flip condanna il russo. Il set di dieci al turn del polacco ha la meglio sull’asso floppato dal fidanzato di Liv Boeree.
A questo punto Dario Sammartino si è assicurato oltre 700 mila euro e quando spilla da piccolo buio la kournikova non può far altro che mettere i suoi ultimi 14 bui. Il call da grande buio di Urbanovich ci vede partire nettamente davanti visto l’asso-donna di quadri allo showdown.
Il board però è doloroso: 6 6 2 4 6 per il più incredibile dei colori runner runner che consegnano il piatto al polacco e l’amara eliminazione per l’azzurro.
Un torneo giocato veramente bene da Sammartino che è andato a incocciare in un colpo sfortunato che purtroppo per lui ha pregiudicato un risultato comunque di grandissimo prestigio che porta nelle casse dell’italiano 709.000 euro.
Poco dopo l’eliminazione di Dario, un Seidel molto tight e abbastanza rinunciatario, vince un 30/70 contro Altergott e va a giocarsi l’heads up contro Dzmitry Urbanovich.