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Le pagelle ignoranti della spedizione italiana all’EPT Montecarlo (e non solo)
Diciamocela tutta. Nonostante la la truppa azzurra abbia toccato cime mai raggiunte all’EPT, la trasferta monegasca può essere vista anche da un’altra prospettiva.
Inutile fare troppi giri di parole. Ebbene sì, anche noi siamo caduti nella trappola dell’ignoranza.
Come avrete intuito, la foto amarcord in copertina con un Trevisani in tinta Carlo Conti e un Musta ai tempi delle medie non lascia ben sperare...
Mustapha Kanit: 7
Baffetto politicamente scorretto e occhiale da intellettuale non riescono a mascherare il vero animo da kebabbaro del Musta nazionale. Quando ha dichiarato di avere margini di miglioramento non stentiamo a credergli, ma rispetto a qualche anno fa è già oro che cola. UN, DEUX, TROIS, Mustaphi, Mustapha.
Dario Sammartino: 6
Il ticket del Super High Roller da 100.000€ postato su Facebook dopo la vittoria del satellite fa bagnare l’intera community pokeristica manco fosse un selfie con la Nargi a 90°, ma al final table del prestigioso evento è proprio Dario a presentarsi intimorito come un sedicenne davanti a una gang bang. Il languido e penetrante sguardo alla John Holmes di Erik Seidel è più di un indizio. Dario SODOMARTINO.
Adrian Mateos: 7.5
Si ritrova al final table del Main event contro un senegalese bianco e un libanese ex campione di bocce su strada e decide d’inventarsi il bluff della vita contro Johnny Lodden, uno che solitamente preferisce sacrificare un ARTO piuttosto che passare in un tribettato FLOP. Nonostante tutto lo Zac Efron madrileno riesce nel suo intento e si assicura indisturbato il torneo. BREAKING FREE.
Luigi Curcio: 5
Nonostante alcuni selfie quantomai equivoci nei vicoli di Amsterdam, l’ex borseggiatore di Pizzo Calabro tiene fede alla sua famigerata skill d’incursore e riesce a raggiungere il principato pur di apparire in qualche scatto che lo immortali con la picca. PhotoBOMBER.
Giuliano Bendinelli: 4.5
Sarà forse l’atmosfera monegasca a distrarlo, ma L’MVP del GPM risulta meno incisivo del Burbero Impagliatelli a Mattino 5. Viene confuso ripetutamente per Urbanovich – che in tempi non sospetti definì in questi canali “bravino ma poco esperto” – al punto tale da essere colto da una crisi d’identità che nemmeno il fu Paolo Brosio. GiuliaNOWHERE.
Andrea Dato: 5.5
Pare che da oltre due settimane abbia incubi ricorrenti nei quali gli appare il faccione di Amedeo Chieregato con indosso una canottiera sporca di sugo e la scritta: “Ho preso il Kappa e non PASSO”. Ha l’occasione della vita al final table del Super High Roller da 100.000$, ma si risveglia di soprassalto accorgendosi di non aver mai saputo il russo. PURGANOV.
Marco Figuccia: 7
Non lo sentivamo da un po’, ma il suo nome ci evoca sempre soavi ricordi. Bomber NON VOLENDO.
Rocco Palumbo: 7
La prima voce del VOLO lascia a Sanremo i suoi fidati scudieri ma riesce comunque a trovare l’ACUTO vincente in un side dove s’impone davanti al trio Cardoso-Dvoress-Popov, storicamente meno prolifico del tridente Caraglio-Jonathas-Vukusic “ammirato” a Pescara nella stagione 2012-2013. SOLISTA PER CASO.
Ferdinando Lo Cascio: 9
Ha mollato tutto e tutti in tempi non sospetti e mentre gli altri si giocano la VITA lui si diverte con una bionda da urlo. #RESPECT #NOMOREWHINING.