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Dopo il ban online Pokerstars esclude Gabriele Zappalà e Angelo Mirabella da tutti i suoi circuiti live!
Nella sua lotta ai giocatori sospettati di non rispettare il regolamento, PokerStars ha spostato un po’ più in là i confini del ‘ban’.
I casi di player illustri banditi dalla picca rossa negli ultimi tempi sono stati diversi, ma in questo caso si è andati oltre il mero allontanamento dai tavoli online.
Stamattina, infatti, i due player catanesi Gabriele Zappalà e Angelo Mirabella hanno ricevutola comunicazione del supporto di PokerStars di essere stati banditi anche a tutti i tavoli e tornei live sponsorizzati dall’azienda con sede nell’isola di Man.
Ecco lo screenshot della mail pubblicato da Gabriele sul suo profilo Facebook:
Come sempre ci siamo mossi tempestivamente per approfondire la vicenda coi protagonisti, che non hanno mancato di entrare nei dettagli.
Ecco cosa ci hanno raccontato al telefono Gabriele Zappalà e Angelo Mirabella:
Gabriele Zappalà: “Per quanto mi riguarda sono state eseguite delle verifiche approfondite per capire la vera identità sull’account che stavo utilizzando, e non ho problemi ad ammettere che non fosse intestato al sottoscritto ma ad una mia cara amica. Ovviamente a fronte degli accertamenti fatti da PokerStars ho abbassato le testa e ho accettato la decisione, sebbene non mi pare ci siano delle prove concrete per procedere alla chiusura. Il blocco del mio account originale, “onetime1993”, è avvenuto quando eravamo ancora ragazzini per via di una presunta collusion ai sit&go da 10 e 25 euro. La cosa che mi infastidisce maggiormente è che da tre anni a questa parte né io né il mio amico, Angelo Mirabella, abbiamo più un’identità pokeristica definita, anche se noi consideriamo il poker un vero e proprio lavoro. Vorrei fare appello a PokerStars per fargli capire come le ragioni del nostro ‘ban’ siano legate a degli errori commessi prima di diventare player professionisti, e che da parte nostra non c’è mai stato l’intento di colludere in modo palese come fanno tanti altri giocatori sulle piattaforme ‘punto it’. Vorrei inoltre aggiungere che a mio parere il supporto di PokerStars dovrebbe misurare le “punizioni” in base alla gravità delle situazioni e non fare di tutta l’erba un fascio. Bannare per chip dumping al cash non può essere grave come una collusion in un tavolo finale MTT, dove si vogliono portare via soldi ad altre persone”
Angelo Mirabella: “Purtroppo il problema è questo, anche se Gabriele è più conosciuto di me nel circuito perché due anni e mezzo fa vinse un evento SCOOP come ‘onetime93’. Da ragazzini abbiamo fatto qualche ‘minchiata’ in alcuni sit low-buy in come hanno fatto tantissime persone. Non avevamo ancora la misura di quello che stavamo facendo e della serietà richiesta da un’azienda come PokerStars, che non ci ha mai più dato l’opportunità di riscattarci e giocare in modo regolare. In quel periodo tra le altre cose sono stato sempre vicino a raggiungere lo status di Supernova Elite avendo battuto tutti i livelli di sit&go presenti in Italia con tutti i nick con cui ho giocato, vincendo sempre. E poi soprattutto avendo sviluppato e migliorato il gioco negli MTT, abbiamo vinto in due, tra live e online, quasi 400k in circa tre anni. Non avere notorietà ci pesa perché siamo conosciuti soltanto dai regular amici, dal momento che tutti gli altri ci segnalano e ci fanno chiudere puntualmente gli account più per invidia che per altro, senza avere prove concrete. Per dirne un’altra ad esempio il giorno dopo aver fatto 2° all’evento SCOOP ultradeep con l’account “Gemmaths” mi è stato congelato il conto con quasi 40.000€ dentro. Non saremo i top in Italia ma siamo sicuramente tra i primi 50 in Italia negli MTT, e dal momento che questo è il nostro lavoro PokerStars ci sta impedendo di andare avanti sia con il discorso live che con l’online”
Anche in questa occasione il Servizio Sicurezza di Pokerstars ha confermato la sua inflessibilità nei confronti di chi viola la regolarità del gioco.