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“Perdono tre minuti per ogni strada!”: polemiche e accuse alla bolla del Poker Players Championship WSOP
Non sembra esserci pace quest’anno per il 50.000$ Poker Players Championship uno dei tornei più ambiti dell’intero calendario WSOP.
Dopo le polemiche che sono seguite all’introduzione del Badugi tra le varianti che i giocatori hanno dovuto affrontare in questa maratona pokeristica lunga 5 giorni, e lo scarso risultato in termini di affluenza all’evento (solo 84 giocatori schierati, mai così pochi negli ultimi anni), la fase della bolla e soprattutto quella del pre-bolla ha vissuto attimi di palpitazione.
I giocatori premiati erano 12 e visti i tavoli da sei giocatori, da 15 left in poi ci si è trovati in cinque per ogni tavolo.
Il primo tavolo era composto da Jason Mercier, Mike Gorodinsky, Dan Kelly, John Monnette e Chau Giang.
Il secondo da Matthew Ashton, David Baker, Shawn Buchanan, Joe Cassidy e Abe Mosseri.
L’ultimo da Jean Roberte Bellande, John Racener, Ben Sulsky, Chris Klodnicki e Justin Smith.
Con l’eliminazione di Giang in quindicesima piazza si è venuta però a verificare una situazione strana. Il primo tavolo è rimasto 4 handed ed è quindi stato subito chiaro come l’azione fosse notevolmente diversa rispetto agli altri due.
A complicar la questione ci si è messa anche la run di Shawn Buchanan che da cortissimo è rientrato in piena gara con tre double up consecutivi.
L’azione a questo punto si è fatta frenetica sul tavolo con Mercier, Gorodinsky, Kelly e Monnette, mentre al tavolo di Ashton e Buchanan il gioco è diventato lentissimo. A tratti in maniera imbarazzante con “tankate” anche di 15 minuti per mano.
Epica la scena durante la pausa nella quale la mano tra Ashton, Buchanan e Cassidy è durata per l’intero lasso di tempo concesso ai players come riposo tra due livelli: ben 20 minuti.
Altro episodio curioso che però ha destato qualche sospetto è stato quando John Racener dopo aver raisato 40.000, ha ricevuto la 3bet a 100.000 di Klodnicki.
A questo punto noncurante di ogni etichetta il runner up del main event vinto da Jonathan Duhamel si è alzato senza lasciare il tavolo ma ha aspettato la fine della mano che si giocava tra Mosseri e Cassidy su un altro tavolo prima di annunciare l’all in per le sue rimaneti 204.000 chips.
Klodnicki poi ha, tra lo stupore del pubblico viste le vantaggiose odds offerte dal piatto, foldato la sua mano. Anche questa mano è durata più di un quarto d’ora.
A questo punto Jason Mercier e Mike Gorodinsky si sono interrogati se quello che avveniva negli altri tavoli fosse o meno un tentativo di “stalling“, ossia un tentativo di attendere i player out negli altri tavoli con inutili pensate nel corso delle mani.
Gorodinsky ha esplicitamente detto a Mercier: “Probabilmente dovremmo pensare più a lungo. Questo è di gran lunga il tavolo più difficile e siamo quelli che andiamo più veloci di tutti“.
Esasperato anche John Monnette: “Quegli scemi pensano tre minuti ogni strada!“.
E’ stato allora chiamato il patron WSOP Jack Effel, il quale ha cercato una soluzione equa per questa fase di stanca.
Dopo che i giocatori hanno bocciato l’idea di due tavoli da sette il tournament director ha deciso di aspettare ancora mezz’ora per vedere se la situazione si fosse sbloccata o meno. In caso negativo sarebbe intervenuto in prima persona a dirimere la matassa.
La decisione però ha scontentato Monnette, Gorodinsky e Mercier i quali erano praticamente sicuri che il quattordicesimo classificato sarebbe uscito dal loro tavolo e in breve tempo.
Pronostico prontamente avveratosi quando John Monnette ha perso in un cooler contro Mike Gorodinsky.
Monnette ha abbandonato la sala di corsa visibilmente affranto ma senza dire una parola. Parole che invece sono volate dalla bocca di Gorodinsky il quale ha esplicitamente detto che se fosse stato lui a uscire avrebbe aperto un grosso caso soprattutto contro Ashton, reo di tankare veramente troppo.
Ashton che è stato poi spostato proprio al tavolo di Mercier e Gorodinsky, ma che è riuscito a salvare la pelle visto che l’uomo bolla è stato Joe Cassidy e l’inglese è stato il primo dei giocatori a premio.
D’altronde Matthew Ashton non è la prima volta che si rende protagonista di lunghi tank al tavolo. Tornano così di moda le polemiche già scatenate in passato da Daniel Negreanu contro coloro che pensano troppo e la voglia di introdurre uno shot clock sulla scia di ciò che avviene nel basket per esempio.
Il torneo è poi continuato normalmente e siamo arrivati solo al final table, mentre le previsioni erano di giungere almeno alla fase 3 handed.
E tu cosa ne pensi? Hanno ragione Mercier e Gorodinsky o hanno fatto bene gli altri giocatori a prendere il tempo che ritenevano necessario per le loro decisioni?
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