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“PokerStars lontana dall’introdurre lo shot clock”: Luca Vivaldi esprime il suo dissenso sul time bank live
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Con il recente trambusto scatenato dalla polemica scoppiata in bolla al Poker Players Championship appena conclusosi a Las Vegas è tornato di moda il dibattito sulla possibile introduzione di un tempo prestabilito per compiere un’azione ai tavoli da gioco.
Alcuni partecipanti al summit della Tournament Director Association sicuramente solleveranno nuovamente la questione nelle prossime ore e in attesa del dibattito e delle eventuali decisioni prese dal board dell’organizzazione abbiamo contattato Luca Vivaldi, Tournament Director dello European Poker Tour per un parere circa la questione.
“Mi sembra un argomento molto interessante quella dei “tanker” all’interno dei tornei di poker live. In effetti negli ultimi periodi si tende a riflettere maggiormente sulle decisioni anche perchè i giocatori sembrano agire meno d’istinto e più in modo matematico. Questo almeno è ciò che traspare all’interno dell’EPT”
Se da un lato vi è un aumento della problematica dall’altro Vivaldi ci dice come in realtà all’interno del circuito organizzato da PokerStars la questione sia assolutamente sotto controllo:
“I “tanker” durante il periodo di bolla o pre vengono gestiti dai nostri Floormen per evitare “stalling” voluti. E non abbiamo mai avuto troppi problemi.“
Sicuramente non ci sono stati i problemi sollevati da Gorodinsky e Mercier nella fase 14 left del Players Championship. Situazione a dir la verità creata anche dalla particolare situazione creatasi ai tavoli in virtù di un redraw con due tavoli da cinque giocatori e uno da quattro.
Chiediamo dunque a Vivaldi se la possibile introduzione dello “shot clock” sia già stata presa in considerazione dalla room della picca per il suo circuito live.
“Per adesso PokerStars é molto lontana dall’introdurre lo shot clock (a parte qualche particolare format televisivo come può essere lo Shark Cage) e personalmente mi trovo d’accordo con la politica della non introduzione. Ci sono vari motivi per cui lo shot clock non è necessario e addirittura può diventare dannoso. Tra i piú importanti ci sono le responsabilitá dei dealer, che perderebbero un pizzico di controllo del gioco e concentrazione su cose fondamentali per prestare attenzione al shot clock. Ancora piú importante si darebbe la possibilitá al dealer di ‘uccidere’ la mano ad un giocatore, cosa sulla quale sono fortemente in disaccordo poichè non deve assolutamente rientrare nelle sue responsabilitá”
Vivaldi poi ci suggerisce, come avevano già fatto alcuni professionisti statunitensi, come l’introduzione di un time bank nel live potrebbe diventare un boomerang.
“Ci sono altri motivi legati all’aspetto del gioco che forse un player d’accordo con lo shot clock non considera: ad esempio il fatto di aver diritto al tempo prestabilito (che siano 45 secondi o un minuto o altro) e di poterlo utilizzare strategicamente. Lo shot clock dovrebbe velocizzare il gioco e considerando questo ultimo punto sono sicuro che lo rallenterebbe e non di poco”.
Per il Tournament Director quindi le regole in merito a una possibile velocizzazione del gioco non dovrebbero cambiare di una virgola e sarà questo il parere che darà durante il summit TDA:
“Trovo che il buon vecchio diritto di poter chiamare “TIME” da parte di un player su un altro passato un tempo ragionevole considerata l’azione sia ancora la soluzione migliore”
Il mondo del poker pare quindi equamente diviso su quella che come dice Andrea Dato potrebbe essere “più che un miglioramento, un vero e proprio cambiamento che porterebbe all’introduzione di una nuova skill, cioè chi ragiona più velocemente avrebbe un vantaggio“.
Andrea alle prese con lo shot clock durante la scorsa Global Poker Masters infatti ci ha rivelato come “personalmente non mi sono trovato bene, perché spesso in 30 secondi non riuscivo a fare i ragionamenti che volevo fare ed allo scadere del tempo ho preso la scelta più conservativa.”