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Summit TDA per modificare il regolamento del poker: l’anteprima di Christian Scalzi
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È terminata la prima giornata del Summit TDA, riunione tra tournament director e “addetti ai lavori” del poker da tutto il mondo che si incontrano per discutere sul regolamento del poker, analizzarne i vari punti e decidere quali modifiche sono necessarie per migliorarlo.
A questo summit ha partecipato anche l’italiano Christian Scalzi, tournament director del WPT, che ci ha raccontato che cos’è successo e di cosa si è discusso in questa prima giornata di lavori:
“Al Summit TDA hanno partecipato più di 200 addetti ai lavori, soprattutto tournament director e floorman per la maggior parte americani, ma sono rappresentate 25 nazioni, quindi c’è una grande partecipazione anche europea ed asiatica ed è molto bello vedere questa comunità che si muove unita nell’interesse del poker. Nella prima giornata abbiamo vagliato tutti i punti confermandoli o apportando delle modifiche che verranno rese esecutive nella seconda giornata di Summit. Io personalmente sono stato chiamato ad intervenire per quanto riguarda la late registration e la gestione delle registrazioni dei tornei in Europa relativamente al WPT. È stato fatto un confronto con le guideline suggerite dal TDA e si sono analizzate le problematiche che alcune room o casinò hanno con la late registration così lunga che penalizza un po’ i giocatori che arrivano in orario.”
Le organizzazioni di poker servono a soddisfare e garantire qualità ai player, è per questo che alla conferenza hanno partecipato anche giocatori, a rappresentare chi sta dall’altra parte del banco. Com’è ovvio i due punti di vista non sempre hanno collimato.
“I punti più importanti ed i momenti più salienti si sono toccati con la discussione sicuramente costruttiva con i giocatori che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con noi, perché sono loro i veri protagonisti dei tornei e sono quelli che ci permettono di avere questi grandi numeri ai festival di poker che tanto amiamo. In questa discussione c’è stato un intervento abbastanza deciso di Daniel O’Brian e Matt Waxman, che sostenevano che la regola della ‘First Card Off The Deck‘ (i giocatori devono essere seduti quando viene distribuita la prima carta o la mano verrà foldata) va più a vantaggio degli organizzatori che dei giocatori stessi, ed è un pensiero molto comune tra i player. Infatti i sondaggi riportano che circa il 40% dei player non ama molto questa regola che abbiamo introdotto due anni fa con una mossa abbastanza coraggiosa, cercando di uniformare chi già la utilizzava con chi non lo faceva ancora.”
Scendiamo nel dettaglio: quali problemi comporta il non essere seduti al proprio posto al momento della distribuzione?
“Il vantaggio dell’introduzione di questa regola è che la gente deve rimanere seduta, non è che facciamo da polizia e chiediamo questo sacrificio al giocatore che paga l’entrata, ma nei momenti in cui si dà la prima carta tante volte noi stessi ci accorgiamo che se il giocatore non tiene bene le carte spesso riusciamo a vedere la prima carta che viene distribuita. E poi è importante durante la fase della bolla perché evita, soprattutto nei paesi latini, che la gente si alzi e vada in un altro tavolo, in particolare quando i giocatori ITM non sono 45 ma -come fortunatamente spesso sta succedendo- anche 100, 150.”
Ma i due pro americani hanno un punto di vista diverso:
“Quello che O’Brian e Waxman invece sostenevano è che per un giocatore è molto importante sentirsi libero, parlare con un altro giocatore e non risentire dello stress di dover stare attenti a quando finisce la mano anche mentre stanno parlando o ordinando da bere, senza avere il tempo materiale per sedersi al tavolo. Quello che li infastidisce particolarmente è che dopo aver pagato per un torneo, e dato che il fenomeno poker ha la sua rilevanza sociale grazie ai giocatori stessi, bisognerebbe dar loro ascolto.”
E scende in campo anche Daniel Negreanu, sempre gran portavoce dei bisogni dei giocatori:
“L’intervento finale del buon Daniel Negreanu è stato molto determinato, come sempre in linea con la sua verve: ‘Cosa state facendo? Dateci indietro la regola che vogliono i giocatori perché noi siamo quelli che vi fanno lavorare, siamo quelli che danno successo agli eventi’. Diciamo che ha fatto un po’ sorridere perché se l’è presa con il responsabile di PokerStars pur essendo sponsorizzato proprio da quella room…”
Ma non sono state affrontate solo controversie di questo genere: al Summit hanno anche parlato di sistemi per migliorare la qualità del servizio e come sistemare eventuali regole che possono avere qualche “effetto collaterale“:
“Abbiamo visto le peculiarità del sistema Bravo, un software usato anche nelle WSOP, che è molto interessante. Il nostro mondo sta andando in direzione di “festival“, nei quali si fanno anche per esempio cinque tornei contemporaneamente come è successo a me per il WPT National Sanremo, e l’importanza del software diventa basilare perché hai tutto nel pc e puoi avere una visione completa di quello che succede in tutte le poker room che devi seguire. Molto importante anche sottolineare come le regole vengono analizzate sotto il punto di vista del tournament director o dell’addetto ai lavori qualora ci siano dei problemi. Ad esempio Kevin Ferguson (TD delle WSOP) ha parlato della ‘regola del cinque’, ovvero se a bui 100/200 un giocatore prende in mano una chip da 5.000 e annuncia un raise a ‘cinque’ viene considerato un rilancio a 500, ma può dare origine a controversie, e portare vantaggio ad un giocatore scaltro.”
Non pensiate che questo Summit sia stato solo una lunga e noiosa conferenza. Da buoni amanti del poker, ecco che scappa il torneo dello staff, comunque utile dal lato organizzativo e dell’evoluzione del gioco:
“Si è giocato anche un torneo staff del TDA, hanno partecipato 100 persone a $150 ed è stato molto carino condividere questi momenti con gente che contatti solo tramite social network e vedi una volta ogni due anni. È stato molto costruttivo, è molto interessante sapere cosa succede in una poker room in California o in Messico e confrontare il tutto con ciò che proponi tu, valutare nuove idee, soprattutto riguardo la sicurezza e la tutela dei giocatori e cercare di attirare sempre più nuova gente.”
Ma per sapere cosa effettivamente cambierà dovrete attendere ancora un po’… a meno che non vogliate scoprirlo in tempo reale!
“Adesso siamo pronti per iniziare la giornata conclusiva del Summit, dove voteremo se cambiare o mantenere le 56 regole del TDA che abbiamo affrontato oggi, e spero che sarà seguita come quella di ieri (ci tengo a ringraziare l’amico Poppo che ha seguito ed è stato molto attivo nella chat) e la potete seguire su Twitch direttamente qui dal salone dell’Aria.”