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Final Table Main Event WSOP 2014 – Che spot tra Van Hoof e Larrabe!
Ci siamo quasi. Tra qualche ora sarà tempo per lo “Shuffle Up And Deal” del Main Event delle World Series.
L’11 novembre scorso Martin Jacobson si laureava campione del mondo di poker 2014. In un derby tutto scandinavo, lo svedese, per larga parte short stack del final table, riusciva a prevalere sul ‘cugino’ norvegese Felix Stephensen dopo un lungo testa a testa.
Un incredulo Jacobson si assicurava così 10.000.000$ di primo premio mettendo la propria firma sul torneo più prestigioso al mondo. Il terzo posto andò invece all’olandese Jorryt Van Hoof, che a differenza di Martin partiva chipleader indiscusso del final table.
In un tavolo sostanzialmente ben giocato da tutti i partecipanti, Van Hoof fu uno di quelli a mettere maggiore pressione sui propri avversari, specie quando si era ancora a 9 left.
Vittima della sua aggressività fu, su tutti, lo spagnolo Andoni Larrabe (poi 6° classificato) che in questo spot fu sostanzialmente costretto a dare credito allo splendido bluff di Van Hoof.
Andiamo a ripercorrere l’action con l’ausilio della nostra grafica.
Pre-flop tutto abbastanza standard. Van Hoof apre con una mano ‘legittima’ da bottone, Larrabe difende con i connectors.
Il flop è altrettanto lineare. Entrambi hanno preso un pezzo del board e Larrabe check/chiama la continuation bet dell’olandese.
Al turn, invece, la mano prende una piega ben precisa: Larrabe decide infatti di trasformare la sua mano in bluff donkbettando, cercando dunque di simulare una Q.
Allo stesso tempo Van Hoof ha migliorato la sua mano e con doppia coppia decide di chiamare in questa street per rivalutare river.
Il 7 al river regala un’insperata scala allo spagnolo, che a questo punto checka, presumibilmente pronto a chiamare un’eventuale value del suo avversario.
Van Hoof potrebbe comodamente checkare back e assicurarsi il piatto qualora Larrabe avesse una two pair inferiore, ma la linea dello spagnolo (check/call, bet, check) lascia pensare che ci siano davvero poche Q nel suo range.
E a differenza di Larrabe, Van Hoof in questo spot rappresenta perfettamente qualsiasi Q e soprattutto A-Q (nuts), mano da escludere praticamente sempre dal range dell’iberico, non tanto per la mancata tribet pre quanto, appunto, per la condotta tenuta post-flop.
Jorryt decide quindi di trasformare la sua mano in bluff e mettere all-in il suo avversario! Larrabe sbuffa e passa piuttosto velocemente…
Che ne pensate di questa move? E’ un bluff che può funzionare solamente al final table del main event WSOP o o ritenete comunque profittevole contro un giocatore “sensato”?
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