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Dietrofront! Fioccano le quote e Bognanni si schiera al Main Event: “Ringrazio tutti, spero di ricambiare la fiducia!”
Luenedì 6 luglio, Las Vegas.
Appena due sere or sono Marco Bognanni comunicava sul proprio profilo Facebook la scelta di non partecipare al main event delle World Series.
Dopo aver tentato di qualificarsi con un satellite da 1.000$, “Magicbox” ammetteva a malincuore di dover rinunciare al “torneo più giocabile e più bello dell’anno”, prevalentemente per questioni di bankroll management.
Una scelta matura. Una scelta difficile per un professionista del suo calibro e proprio per questa rispettata dalla community, che lo ha elogiato e incoraggiato a più riprese per la saggia decisione.
Ma ecco il colpo di scena. Dopo l’arrendevole post pubblicato sul Social Network, arrivano improvvisi i contatti di tanti amici, disposti a comprare le quote del piacentino.
E proprio come da una scatola magica, Marco riesce nel giro di pochi minuti (!) ad ottenere fondi più che ragionevoli per giocare il torneo dei tornei:
“Subito dopo aver pubblicato il post, Dario Sammartino mi contatta su Facebook dicendo che mi avrebbe comprato più che volentieri alcune quote. Quasi in contemporanea anche Luigi Curcio si dimostra interessato e disponibile per acquistare una buona percentuale. Qualche attimo dopo incrocio Stefano Terziani e a sua volta mi dice che è disposto a prendersi fino a un 15-20%.”
Marco riesce dunque a farsi stackare fino al 60% con quote maggiorate all’1.3. In altre parole, spendendo soli 2.000$ avrà il 40% in questo main event 2015.
“Non so se l’abbiano fatto per amicizia, solidarietà o semplicemente per avere un buon cavallo in gara. Con loro ho un buon rapporto, ma non siamo super amici. Di certo mi ha fatto davvero piacere ricevere questo interesse. Tra l’altro, poche ore dopo, anche su Facebook diversi amici dall’Italia mi hanno scritto che sarebbero stati disponibili a comprarmi delle quote. Uno mi ha addirittura offerta di pagarmi il 100% del buy-in per giocarlo al 50, ma ormai ero schierato…”
Già, perché mentre Marco ci scrive, il day1 è appena volto al termine e ‘magicbox’… c’è!
“Ho avuto un primo tavolo piuttosto complesso: c’erano tre random, quattro ragazzi bravi e un paio di asiatici fastidiosi. Ho giocato abbastanza tight e sono riuscito a salire a circa 37.000. Poco dopo mi hanno spostato nel tavolo dei sogni: due player sensati, ma per il resto 3-4 signori a caso e anche un player vestito da hawaiano che sembrava uscito da un film. Qui sono riuscito a incrementare ulteriormente, ma purtroppo hanno rotto anche questo tavolo ed è iniziata a farsi dura. Mi sono ritrovato con due player skillati alla mia sinistra e il resto dei giocatori piuttosto bravini. Si sono giocato solamente dei tribettati. Se c’era un raise e un flat, arrivava subito lo squeeze dietro. Non ho giocato tante mani, ma quando ho preso top pair mi hanno sempre girato meglio. Morale della favola: al day2 ci siamo, ma ne abbiamo solo 22.000!”