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il 9 Lug 2015

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Disegno di Legge sul settore giochi: la legge italiana si adegua alle disposizioni UE per la tassazione sui pokeristi! E spunta l’apertura di nuovi Casinò.

Disegno di Legge sul settore giochi: la legge italiana si adegua alle disposizioni UE per la tassazione sui pokeristi! E spunta l’apertura di nuovi Casinò.

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Sembrava tutto sfumato e invece ora si riapre uno squarcio di luce verso il riordino del comparto giochi.

Il senatore Franco Mirabelli del Partito Democratico, con il sostegno di altri 17 parlamentari, ha presentato un disegno di Legge che riprende gli argomenti trattati dall’ultima bozza del Decreto delegato presentata dal Sottosegretario all’economia Baretta.

I termini per l’approvazione del decreto attuativo, già in dirittura d’arrivo lo scorso mese di marzo, sono scaduti lo scorso 25 giugno e a meno di un rinvio dei termini stessi, che comunque dovrebbe essere approvato a breve nel patto di stabilità, sembrava ormai evaporata la possibilità di avere un preciso riordino del comparto giochi.

Il senatore Mirabelli però pare essersi sentito in dovere di non gettare al vento il lavoro svolto sia in commissione parlamentare sia in sede ministeriale e ha quindi presentato il disegno di Legge in modo da segnalare che una parte importante del Parlamento rileva la necessità di normare in questo modo il settore dei giochi.

franco mirabelli

Il Senatore Franco Mirabelli

Non viene comunque esclusa la possibilità per lo stesso Parlamento in accordo con il Governo, di prorogare la delega.

Il disegno di Legge tratta soprattutto il settore delle slot machine, dei giochi nazional popolari come lotto e bingo e dell’ippica.

Il mondo del poker viene sì toccato solo in minima parte per ciò che concerne la tassazione del mercato online e delle vincite all’estero, ma l’articolo 41 del progetto di Legge segna una svolta epocale perché rappresenta il recepimento della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 22 ottobre 2014, famosa nel mondo del poker come ‘sentenza Blanco’.

Il secondo comma dell’articolo 41 recita infatti:

2. Le vincite corrisposte da case da gioco autorizzate negli Stati membri dell’Unione europea o nella Spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta.

Verrebbe così posta la parola fine definitiva sull’operazione All in e soprattutto sarebbe il definitivo sdoganamento del ruolo del poker player live in giro per il continente europeo.

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Eliminato dunque l’articolo sulla tassazione al 20% delle vincite all’estero che era stato uno degli ostacoli all’effettiva approvazione del decreto attuativo.

Le buone notizie per i pokeristi però non sembrano fermarsi qui.

L’articolo 41 infatti continua e nel comma 4 si apre, in deroga agli articoli del Codice Penale che sanciscono il gioco d’azzardo, la possibilità di concessione di autorizzazioni all’apertura di case da gioco su tutto il territorio nazionale in ottica di un contrasto al gioco non autorizzato e clandestino e sicurezza del gioco e dei luoghi dove viene svolto, con una qualificazione tecnico professionale degli operatori del settore.

Rimarrebbe ancora da stabilire però la competenza sull’apertura di queste nuove eventuali case da gioco. Si rimanda infatti la regolamentazione ai 180 giorni successivi all’entrata in vigore della legge.

Non è quindi chiaro se le iniziative regionali come quella siciliana o le volontà più locali come quella del sindaco di Cefalù che vorrebbe aprire un nuovo casinò sulle sponde del Mediterraneo o del suo collega di San Pellegrino Terme troveranno riscontro nelle azioni parlamentari.

Siamo dunque di fronte a una svolta definitiva per il mondo del gioco e di conseguenza anche per il poker sportivo anche se purtroppo non possiamo ancora cantare vittoria.

Il progetto di Legge di iniziativa parlamentare ora dovrà essere assegnato a una commissione parlamentare, ma questo passaggio potrebbe essere molto breve visto che appunto è stato scritto proprio per non perdere le discussioni fatte in commissione.

Da qui verrà poi portato nei due rami del Parlamento per la discussione e la votazione sui singoli articoli e sull’intero progetto di legge.

Ovviamente i tempi della possibile promulgazione e quindi entrata in vigore della Legge dipenderanno dalle volontà politiche ma sicuramente il fatto che sia l’esecutivo sia una parte del Parlamento vogliano portare avanti il riordino del settore giochi sono qualcosa in più che un ottimo punto di partenza.

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