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Thinking Process: Patrick Antonius analizza una mano giocata con 40bb contro Phil Ivey
La Ivey League, la poker school di Phil Ivey, annovera tra le sue fila membri di tutto rispetto, come lo stesso Phil, il suo acerrimo rivale online Patrick Antonius e Dan Smith, per citarne alcuni.
Lo stesso Antonius decide di sbottonare il suo thinking process analizzando una mano contro King Phil al NL60.000 in un tavolo three-handed, dove il finlandese deve affrontare una situazione di gioco marginale partendo con solo 40bb.
Preflop – Patrick ha uno stack di $24.075,50, su blinds $300/$600, Ivey (stack $100.537,20) dopo il fold del bottone tenta di rubare il buio di Antonius con un raise a $1.800 da SB, ma il finlandese forte dei suoi suited connector 87 chiama.
“Qua sarebbe stato davvero stupido 3-bettare con questo genere di mani… Avrei dovuto mettere circa $5.000 e se lui avesse pushato io non avrei potuto matematicamente fare call, quindi la mossa più ovvia da fare è il call.”
Flop: 75K – ‘polarizing’ esegue una continuation bet a $2.400 su un piatto di $3.600, call di Antonius.
“Ho floppato una middle pair e un backdoor flush draw, quindi non folderò in questo spot. Il redraw non lo includo nel calcolo della mia equity, ma lo prendo in considerazione per il call perché aumenta il numero delle carte che al turn mi permetteranno di continuare nel colpo. Tutti i fiori ed i 6, oltre agli 8 e i 7, mi metteranno in una buona posizione per giocare il turn. Anche se non è il flop migliore per la mia mano, sono contento lo stesso di giocarlo perché comunque posso già avere la best-hand su un board così dry. La c-bet di Phil non dà molte informazioni, dato che in heads-up potrebbe farla con tutto il suo range di apertura. Potrebbe farlo più spesso con il nulla, ad esempio un 9-10, mentre mani come J-J potrebbero checkare, ma mi aspetto che mixi spesso facendo anche check-fold con air e c-bet con top-pair.”
Turn: J – Ivey punta $6.000, Patrick chiama ancora ed il piatto lievita a $20.400.
“Mi si è aperto il flush-draw. Lo stack purtroppo mi mette in una posizione scomoda, spero che non vada in all in perché mi metterebbe abbastanza in difficoltà: anche se di fiori, il Jack è pur sempre un’overcard. Comunque ho abbastanza outs da poter chiamare, ad esempio una size pari al pot. Se io rilanciassi all in adesso, mi chiamerebbe quasi sempre da meglio, mentre con un call resterei comunque con 14.000 su un piatto di 20.000 e avrei ancora molte chance di estrarre il massimo valore… ad esempio lui potrebbe continuare i suoi bluff non attribuendomi forza, o potrebbe checkare punti migliori facendomi risparmiare soldi. Quindi penso di poter estrarre davvero tanto valore chiamando. Addirittura forse potrei chiamare anche senza il flush-draw, con la mia sola middle pair, ed estrarre valore dai suoi progetti come 4-6 o 6-8 che giveuppano river.”
River: 10 – Phil manda ai resti Antonius, che chiama subito e vince il piatto da $48.151!
Quindi nonostante lo stack ridotto, Antonius ha trovato più profittevole giocare in maniera più passiva, pur rimanendo con meno di una pot-size-bet al river.
Voi avreste fatto come lui o avreste preferito il push al turn?