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Strategia

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il 3 Ago 2015

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Favale bluffcatcha Sammartino all’Italian Big Game: “Vinco meno di una volta su due ma le odds c’erano!”

Favale bluffcatcha Sammartino all’Italian Big Game: “Vinco meno di una volta su due ma le odds c’erano!”

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E’ stata una delle mani più commentate dell’Italian Big Game giocato ieri a Saint Vincent.

Il fourbettato con tribarrel di Dario Sammartino, chiamato da Christian Favale buono con top pair top kicker, ha animato la discussione anche sulla nostra pagina Facebook.

Dall’ex pro del team online Pokerstars ci siamo fatti spiegare come ha ragionato in game per questa mano che, vista la dinamica dal preflop all’ultima strada, ha tutte le sembianze di un herocall.

Ecco la mano che abbiamo graficato sulla nostra pagina Facebook:

mano favale sammartino italian big game

Favale spiega che la chiave dello spot è il range di open dell’original raiser Michele Grieco:

“La chiave della mano é proprio il range di open di Grieco che stava aprendo spesso, allargando automaticamente il mio range e quello di Sammartino. Il flat alla 4bet é la conseguenza diretta. AQ s domina la parte finta del range come AJo o A5s. Senza dimenticare alcune combo di 7-2 che Dario potrebbe avere nel range”.

A seguito di una provocazione lanciata dal francese Yohann Guilbert, infatti, i giocatori si erano accordati che se qualcuno avesse vinto una mano con la peggiore starting hands del poker avrebbe ritirato 100€ dallo stack di ogni avversario al tavolo.

Flop e turn la mano si gioca da sola, o quasi:

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“Al flop credo che Dario cbetti davvero spesso, quindi il suo range resta inalterato, di conseguenza anche il mio varia di poco essendo composto da mani come 99 JJ e AQ AK che non foldano contro quella size. Al turn credo giveuppi alcuni bluff ma non AK. Anche AJ potrebbe pensare di proseguire a volte, targettando mani come 99 TT. Sempre presente nel suo range è 7-2. Qui sostanzialmente decido di non foldare mai river chiamando questo turn, anche se mi aspetto una frequenza non altissima di bet in ultima strada”.

Al river Christian vede davvero poche carte in grado di spaventarlo:

“Il mio plan quindi non prevede giveup se non forse su un eventuale K. L’8 che chiude il backdoor flush é una carta interessante perché é vero che chiude 72 ma potrebbe propiziare qualche bluff in più da parte di AK perché io non ho 7 nel range mentre Dario sì”.

Proprio perchè arriva quell’8 Christian si ritrova in the tank:

“Sui due minuti di tank sostanzialmente hanno pesato i cambiamenti di quell’8 al river che credo abbiano lasciato inalterate le mie chance di vincere la mano: certamente minori del 50%, ma le odds erano molto favorevoli. Credo sia una mano giocata bene da entrambi”.

Christian ha poi parole di elogio per il format lanciato ieri da Pokerstars nella versione italiana.

E pace se nelle ultime battute della partita ha perso l’intero stack in cooler (QQ<KK di Sammartino) in una mano in cui era ai resti anche il Loose Cannon Gianluca Bernardini, che visto il taglio del format ha cercato il raddoppio in ‘zona Cesarini’ con 5-6 (il Loose Cannon metteva in tasca la differenza dello stack finale coi 10.000€ regalati da Pokerstars per partecipare alla partita).

“Con il giusto Loose Cannon, e Bernardini lo era, il Big Game diventa un format molto interessante. Ha un bel crescendo col climax finale delle “spewate obbligatorie” del Loose Cannon. Molto televisivo e divertente. Si creano dinamiche atipiche che se ben spiegate agli spettatori rendono lo show molto gradevole. Capita che qualcuno ci lasci le penne..come é accaduto a me. Ma fa parte del gioco, anche quello é stato un cooler. Fastidioso essere stato dalla parte sbagliata, ma in quella situazione c’era poco da fare”.

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