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il 11 Set 2015

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Strategia MTT – Due diverse visioni del river: Giovanni Rizzo affronta Joonatan Vuorela

Strategia MTT – Due diverse visioni del river: Giovanni Rizzo affronta Joonatan Vuorela

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Il WPT National di Sanremo è un evento che ha richiamato molti giocatori europei ai tavoli di Sanremo nello scorso mese di giugno.

Non solo italiani e francesi ma anche parecchi scandinavi si sono riversati sulla riviera per partecipare all’importante evento organizzato da Gioco Digitale e Tilt Events.

Tra questi vi è colui che ha chiuso come chipleader il day 1A, Joonatan Vuorela.

Vuorela ha mostrato il tipico gioco aggressivo dei player nordici fatto di bet bet bet.

Dalla metà del day 1 ha incrociato le carte con Giovanni Rizzo, ambasciatore di Tilt Events, che ha giocato parecchi spot contro il giovane finlandese.

I due hanno dimostrato grande conoscenza del gioco e livelli di pensiero ma in questa mano hanno una lettura piuttosto diversa della condotta da tenere in queste fasi deep del torneo.

Siamo infatti a metà del day 1A del WPTN, torneo che prevede il re entry per cui è giocato in maniera aggressiva dalla maggior parte degli iscritti del venerdì.

Joonatan Vuorela ha accumulato un discreto stack e sta giocando con un VPIP superiore al 50%.

Due sedie alla sua sinistra è da poco arrivato Giovanni Rizzo che ha circa 60 bui.

vuorela vs rizzo

Leggiamo insieme le due differenti visioni della mano.

THINKING PROCESS VUORELA

“La mia continuation bet è un po’ più di un terzo piatto ed è abbastanza standard a mio avviso. Se nessuno ha un asso riesco ad aggiudicarmi il piatto abbastanza spesso e inoltre vengo chiamato dai flush draw con il K di cuori. La mia puntata essendo un piatto 4 way rappresenta molta forza e questo mi aiuterà sicuramente nelle altre strade.

Dopo che Rizzo chiama so di essere quasi sempre dietro (ha due giocatori dietro di lui quindi non mi chiamerà mai con mani come K9[x] o QJ).

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Il turn chiude il colore ed è un’ottima carta per me.

Se avesse chiamato con un asso mi chiamerà al turn ma sarebbe costretto a foldare al river a meno che cada un quarto cuori e il suo kicker fosse proprio di cuori.

Al river la mia puntata vuole rappresentare doppia coppia, set, colore o scala. Penso lui non abbia mai nel range AK o AQ o un set.

Sapendo che Giovanni è un buon giocatore (nonostante avessi giocato con lui poche mani) ho voluto bettare ancora sapendo che avrebbe foldato tutti gli assi. Ovviamente non avrebbe mai foldato una doppia come A5 o AT. Sfortunamente al river è sceso proprio il suo kicker”

THINKING PROCESS RIZZO

“Partiamo dal preflop: l’avversario è piuttosto bravo e parecchio aggressivo e quindi in questo spot sono decisamente avanti al suo range di apertura da hi jack, ma la tribet da bottone è talmente scontata che verró fourbettato spesso e sarò quindi costretto a passare. Meglio quindi flattare in position e tenere dentro il suo range che batto.

Sul flop l’action è molto standard, sono “way ahead o way behind” (molto avanti o molto indietro ndr), ho qualche buon backdoor oltre a una discreta top pair, essendo tra l’altro pure in quattro nel piatto il call è l’unica opzione da considerarsi.

Il turn è interessante perché oppo ribarrella più di mezzo pot e qui si polarizza ulteriormente.

Il punto è che gli ho visto check callare set in uno spot simile, e quindi credo che qui check calli anche con mani forti, tipo top 2, che non siano flush. Quindi qui secondo me sta ribettando quasi solo flush e qualche set. Ma per una volta i fantomatici “blocker” diventano fondamentali : le combo di flush rimaste sono poche visto che con il 10 di cuori blockero le più comuni tranne l’ovvio nuts QJ.

La parte più probabile del range che gli attribuisco qui son tutti gli AJ AQ KQ KJ JT QT con il jack o la donna di cuori credo, e son quindi avanti a buona parte di quel range. Il call, quindi, è ancora la scelta più sensata.

Il 10 “finto” river è una discreta carta, bella ma non bellissima: mi pone davanti alla parte rimanente del suo range di valore che non battevo già ( AJ e AQ) ma ora perdo da QJ con un cuori. Credo comunque che uno come lui a questo punto turnerà in bluff tutto il valore medio che ha e farà check con quasi tutto il suo range di non flush visto che QJ è più nel mio range che nel suo tra l’altro.

Data la size, comunque ben costruita perchè simula valore pieno, il pot mi dà quasi 3/1 e il call diventa abbastanza scontato. Il finlandese batte la mano sul tavolo e gira in effetti KJ, senza cuori però, mano che io probabilmente avrei giveuppato al turn.”

 

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