Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
L’overbet all-in di Islamay contro Sammartino all’Italian Big Game: il Thinking Process dei due protagonisti
Anche questa edizione dell’Italian Big Game è stata ricca di colpi di scena.
Con protagonisti del calibro di Dario Sammartino, Christian Favale, Erion Islamay, Clavio Anzalone, Carlo Savinelli – per citarne solo alcuni, e non ce ne vogliano gli altri- i thinking process non potevano che essere di un livello superiore.
Anche questa volta, come nella prima edizione, è stato Dario Sammartino ad uscire dalle contese con il profitto maggiore, anche se di certo per il napoletano non è stata una passeggiata.
Durante le prime mani di giornata ad esempio Dario è rimasto coinvolto in una mano molto particolare contro il loose cannon Erion Islamay, dove è forse proprio il ruolo ricoperto dal triestino a fare la differenza nella scelta presa al river dai due.
Ecco lo spot in questione (cliccate sulla grafica per ingrandirla):
Andiamo ora a sentire i thinking process dei due poker pro:
Dario Sammartino: “Preflop abbastanza standard, faccio solo call dal BB. Ogni tanto 3-betto, ma ad inizio partita ho preferito fare solo call. Al flop opto per un check-raise forte della mia Top Pair Top Kicker, sul turn 6 continuo ad aggredire perché molte volte ho la mano migliore e voglio continuare a prendere valore dalla mia Top Pair. Quando Erion chiama al turn lo metto molto più su un draw che su qualcosa di chiuso. Credo possa avere 7-7, 8-8, una mano suited a picche, magari col 7 o con un gutshot, una bilaterale… In game gli ho assegnato questo range. Sulla Q al river io decido di checkare per chiamare la sua bet. Il problema è che quando overbetta 2 volte pot il mio piano cambia… Cambia perché non mi aspettavo che facesse questa size in bluff, cambia perché non mi aspettavo che alla terza, quarta mano del Big Game decidesse di bluffare, e quindi mi ha davvero sorpreso con questa bet. Visto che la partita era appena iniziata ed il mio bilancio era positivo, foldando sarei sceso a meno €1.000, ma avrei avuto ancora 3 ore e mezza di gioco per poter giocare con tranquillità il mio poker. Ho deciso di passare pensando che comunque Erion avrebbe dovuto prendersi molti più marginali rispetto a noi perché era il loose cannon. Anche se non ero molto convinto di mettere sotto la mano peggiore ho preferito foldare per giocarmi gli spot successivi. Quella size mi ha spiazzato davvero, mi ha fatto cambiare tutto il plan… Non so se sul lungo periodo quella move è +EV, ma in quel momento è stata efficace, una giocata particolare che mi ha sorpreso, e non è facile che succeda!”
Erion Islamay: “Al river il suo range di check è composto da missed draw – alcuni che batto con il mio K high, altri con un pezzo del board – e da numerosi bluffcatchers come Jx o QsXs. I suoi nuts ritengo ragionevole pensare li avrebbe bettati il 99% delle volte, mentre il mio range al river è pieno di mani di valore che spaziano dalle two-pair alla scala nuts. Inoltre ho anche molti draw missati, o mani interessate ad essere tramutate in bluff. Ho scelto quella size per due motivi: 1) con quella size offro odds sconvenienti a molti suoi bluffcatchers e allo stesso tempo posso inserire molti più bluff per bilanciare le mie mani di valore; 2) vedere il loose cannon ai resti esattamente alla quarta mano del tavolo poteva secondo me portare Dario a fare un hero-fold che in late stage magari non avrebbe fatto. Insomma confidavo nel fatto che sopravvalutasse l’importanza che davo al proseguire per l’intera durata della partita, cosa che per me era totalmente irrisoria. Infatti non mi sono lasciato sfuggire nessuno spot profittevole fin da subito a costo di durare 15 minuti. Al suo posto avrei probabilmente check-callato tutte le street se le size fossero state umane. As played comunque avrei teoricamente chiamato conscio del fatto che non checko mai two-pair o meglio su quel river, e quindi A-J è una delle migliori mani che ho per chiamare.”
Foto credits: PokerStars.