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Settembre in flessione per il poker online italiano: serve una prova di forza verso un nuovo mercato
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Il settembre del poker online italiano non sarà certo ricordato come uno dei mesi più prolifici in termini di numeri e raccolta.
La pausa estiva sembra infatti protrarsi più a lungo del previsto secondo i dati elaborati dai Monopoli di Stato e rilanciati dal sito Gioconews.
Nel mese appena concluso si sono registrati 5,3 milioni di spesa per ciò che concerne i tornei multitavolo in ripresa sì rispetto a 5,1 del mese di agosto ma ben lontani dagli oltre 6 milioni del settembre 2014.
Una delle cause è sicuramente da ricercare nell’assestamento del comparto Spin&Go di Pokerstars.it che proprio 12 mesi fa debuttarono facendo segnare subito un boom di giocatori attratti da una fresca novità al ritorno dalle vacanze.
Un’altra causa può essere comunque ricercata nel clima metereologico italiano con un settembre che lo scorso anno si era rivelato molto piovoso mentre quest’anno seppur freddo e pazzo non ha riservato così tante giornate piovose.
Chiare ombre comunque sul pianeta MTT visto che il Sunday Million non è riuscito a tenere a galla da solo la raccolta e che le room alternative a Pokerstars sembrano brancolare abbastanza nel vuoto con alcune eccezioni come i low buy in di Lottomatica PokerClub o i domenicali del circuito iPoker.
Anche il comparto cash non è andato molto meglio. Una diminuzione del 20,72%, in miglioramento rispetto al 26,72% dell’agosto 2015 ma comunque nettamente in calo rispetto allo scorso anno.
Si registrano infatti 6,5 milioni di spesa contro gli otto dello scorso anno.
La flessione del poker targato punto it sembra comunque costante. Ma sono le poker room online che soffrono maggiormente sicuramente anche per la presenza dei casinò online che stanno registrando forti introiti dopo la loro introduzione effettiva sul mercato.
Non è invece il poker a diminuire perchè sia nel mondo live sia nel mondo online sulle poker room d’oltralpe i numeri sono molto buoni e fanno vedere come il poker sia effettivamente in salute.
Basta guardare per esempio i risultati ottenuti dallo European Poker Tour di Barcellona e dal WSOP Circuit di Campione d’Italia o i costanti numeri di Pokerstars.com o Winamax.fr.
La chiusura del mercato italiano entro i confini nazionali (e vieppiù il conseguente spostamento di numerosi grinder all’estero) sta costando veramente caro alle poker room nostrane e quindi si aspetta proprio da loro un tentativo a livello politico di movimentare la situazione.
L’apertura verso l’estero oppure un nuovo mercato condiviso coi paese a noi adiacenti sembrano essere le uniche soluzioni possibili per un mercato che sta diventando oltremodo di nicchia come dimostrano i garantiti a volte non raggiunti durante i tornei maggiori o lo scarso volume di traffico nei livelli più alti del cash game.
Quel che sembra mancare non è tanto la liquidità italiana, visto anche il successo di altri giochi come quelli del casinò o come quelli realizzati dalle scommesse e dai più recenti fantasy sport incentrati sulla serie A italiana di calcio, ma l’appetibilità di un prodotto che sta perdendo appeal nei confronti delle masse.
Il prodotto con meno appeal non sembra però essere il poker che continua a essere sempre più vivo: in tal senso potrebbe essere molto funzionale l’opera di “Sportifizzazione” del poker che sta portando Dreyfus con la sua Global Poker League.