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Il binomio Butteroni-Hellmuth può funzionare? Le reazioni della community internazionale
Dopo aver consultato alcuni professionisti di casa nostra, nel pomeriggio abbiamo lanciato un thread su 2+2 per avere ulteriori pareri sul matrimonio pokeristico di questo autunno.
Stiamo ovviamente parlando del coaching di Phil Hellmuth al november 9 azzurro Federico Butteroni, reso ufficiale dal romano nella notte di ieri, dopo una 10 giorni di consultazioni in quel di Berlino in occasione delle WSOPE in corso.
Se da un lato non può essere messa in discussione la sua esperienza, dall’altro ci si chiede ripetutamente quanto possa essere vantaggioso assumere un coach di questo calibro per un final table in cui il nostro alfiere partirà con appena 15bb. Ma secondo gli utenti del forum, il nocciolo della questione riguarda essenzialmente il compenso destinato a “Poker Brat”.
Stando a quanto già fatto in passato, e ripetuto in questo anno con Mark Kroon, Hellmuth pretenderebbe offrirebbe i suoi servigi per il 15% della vincita finale. Non sappiamo per certo se sia questa la quota pattuita con il Buttero, ma alcuni rumors tendono a farci pensare possa essere leggermente inferiore, visto anche, come detto, il risicato stack di partenza dell’azzurro e la conoscenza/simpatia tra i due nata nella recente trasferta di Berlino.
Qualora la quota fosse fissata al 15%, diversi utenti ammettono che avrebbero preferito scegliere coach più economici, ma non per questo meno preparati tecnicamente.
Altri sottolineano invece come possa essere importante seguire i consigli del pluribraccialettato, restando sempre e comunque fedeli alla propria natura di poker player. Il già citato Mark Kroon, difatti, si è reso protagonista di alcune giocate alquanto discutibili, spesso davvero troppo spewy ed è davvero difficile pensare che l’allievo si sia attenuto alle indicazioni del prof.
Uno degli spunti più interessanti ci viene offerto da “wilson1560” che sembra centrare il punto focale del discors:
“Non mi permetto di criticare una scelta del genere. Pur non essendo un estimatore di Hellmuth, i risultati parlano per lui. Il problema è che seguire le impronte di Phil e imitare il suo stile di gioco è un errore nel 99% dei casi, visto che le sue skills pokeristiche si basano prevalentemente sull’istinto e sulle sensazioni che prova al tavolo, cose che non possono in alcun modo essere insegnate”.
Insomma, anche oltreoceano sembrano esserci pareri decisamente contrastanti. Il compenso destinato a Hellmuth è davvero la chiave in grado di dirci se si tratti di una scelta +EV? E voi, come la pensate? Scrivetecelo sulla nostra fanpage!