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il 3 Nov 2015

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Alex Dreyfus, tutto sulla Global Poker League: “Dimostreremo che nel poker non contano solo i soldi!”

Alex Dreyfus, tutto sulla Global Poker League: “Dimostreremo che nel poker non contano solo i soldi!”

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La Global Poker League annunciata da Alex Dreyfus si appresta a diventare realtà.

Dopo aver sentito i pareri di Dan Smith e Liv Boeree sul nuovo format che verrà proposto a partire dal 2016, sempre nel corso delle recenti WSOPE abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere proprio con l’ideatore di quel che, a detta sua, potrebbe rinnovare il panorama pokeristico mondiale.

Sentiamo cosa ci ha raccontato Alex Dreyfus a riguardo:

 

IPC: Ci spiegheresti in due parole il funzionamento della lega?

“I giocatori riceveranno una retribuzione dai rispettivi team e i prizepool verranno garantiti dalla lega stessa in base agli introiti degli sponsor. Gli stessi team potranno siglare dei contratti di sponsorizzazione indipendenti dalla lega e in base a quelli avere maggiori o minori entrate a seconda della loro capacità di vendere bene il proprio brand.”

IPC: L’Italia non verrà presa in considerazione nella prima edizione per le possibili restrizioni governative sulle pubblicità in materia di gioco d’azzardo: non credi che questa scelta possa costituire una grande perdita considerata l’importanza del mercato italiano?

“Purtroppo in Italia entreranno in vigore delle nuove leggi che proibiranno di pubblicizzare il poker online o più in generale tutto il settore dell’online gaming e questo elemento non consentirebbe una grande visibilità alla lega come nei nostri intenti. Non è una scelta discriminatoria, magari in futuro ci sarà una squadra italiana ma al momento stiamo puntando su altri paesi.”

IPC: Secondo Dan Smith c’è il rischio che il poker espresso all’interno della lega venga snaturato perché meno legato all’aspetto economico.

“Per i giocatori o per i telespettatori?”

IPC: Per entrambi…

“Beh innanzitutto ci sarà in palio un titolo e questo elemento dovrebbe suscitare di per sé un certo appeal sui due fronti. I giocatori inoltre potranno vincere i soldi in palio provenienti dagli sponsor quindi ci sarà del denaro in ballo. Diciamo che per quanto riguarda il pubblico non ho molti dubbi circa la capacità di riuscire catturare l’attenzione, mentre dal punto di vista dei giocatori è probabile che la prima stagione non sarà eccitante come il final table del Main Event WSOP, ma allo stesso modo i player che ambiscono ad investire sulla propria immagine, sulla propria carriera,avranno la possibilità di farlo. Stiamo introducendo una novità e tutte le considerazioni in merito saranno semplicemente una conseguenza di ciò che riusciremo a costruire col tempo. Nei prossimi due tre anni il mondo del poker sara soggetto a tanti cambiamenti e credo fermamente che i giocatori interessati a far parte di questa rivoluzione avranno un occhio di riguardo per la GPL.”

IPC: Esiste la possibilità che lo scenario pokeristico si divida in due, con il poker che tutti conosciamo da una parte e una sorta di surrogato dall’altra?

“Assolutamente no, sarebbe come chiedersi se fare snowboard debba considerarsi o meno una disciplina sciistica. Si tratta semplicemente di un’altra disciplina inserita nello stesso contesto: nella GPL si giocherà il poker alla pari dei principali tornei internazionali. La gente si dimentica spesso che il poker offre tante possibilità diverse: il live, l’online, il cash-game, la modalità torneo, l’hold’em, l’omaha, i soldi finti…ci sono già talmente tante maniere di approcciarsi al gioco che il concetto stesso di ‘vero ‘ poker perde di significato. Quel che rimane invece è un gioco di carte nel quale ogni player scommette delle chip al fine di aggiudicarsi una mano, una partita, un torneo ecc. Il fatto che vi siano o meno dei soldi in gioco fa sicuramente la differenza ma non è ciò che definisce il gioco del poker in quando tale. Quello che vogliamo portare è qualcosa di fresco, di innovativo che può suscitare l’interesse dei media e degli appassionati.”

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IPC: Pensi che questa formula sia in grado di ripulire definitivamente l’immagine del poker da quei pregiudizi che per anni lo associavano a qualcosa di losco? 

“Non è certo il nostro ruolo ma sicuramente attraverso la GPI e ora la GPL cerchiamo di mettere il gioco sotto una luce migliore di quel che è stato in passato, facendo emergere aspetti che esaltano la competizione e il lato sportivo. Per quanto riguarda la GPL ad esempio, i match si svolgeranno all’interno del ‘Cube’, non dentro un casinò, e i giornalisti o i media in generale avranno l’occasione di parlare del poker in termini diversi rispetto a quanto si fa attualmente. Il discorso non sarà più incentrato sul giocator ‘tal dei tali’ che ha vinto un altro milione di dollari, ma riguarderà le varie squadre, i suoi componenti, il trading dei giocatori, il mondo di cooperare e di affrontare i singoli match: insomma ci saranno nuove storie da raccontare. Per avere successo dobbiamo differenziarci dal resto dell’offerta.”

IPC: Avevi già avuto quest’idea quando lo scorso anno hai proposto la Global Poker Masters?

“Si, era già in progetto. La GPM che verrà rinominata GPI World Cup metterà in competizione i diversi paesi e non si baserà sulle franchigie come avviene nella Lega. La Global Poker Master è stata una sorta di test per mettere alla prova la bontà del format, la trasmissione in streaming via Twitch e tanti altri aspetti.”

IPC: E’ stata ventilata l’ipotesi dell’introduzione di drug test e alcohol  test nel poker: pensi che questa misura sia necessaria nella futura Global Poker League?

“Per noi non è un aspetto essenziale ma abbiamo altri punti sui quali c’è da lavorare, quindi al momento non è una priorità.”

IPC: Ci sarà una copertura televisiva nella GPL o tutto verrà affidato allo streaming via internet?

“Al momento non posso dare ancora notizie ufficiali a riguardo ma sicuramente le fasi finali in estate potranno godere di una copertura televisiva oltre allo streaming online.”

IPC: Quando si comincia?

“Il 25 Febbraio a Los Angeles comincerà il draft e a partire da quel giorno i team verranno costituiti per poi cominciare a darsi battaglia poco tempo dopo.”

 

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