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il 30 Ott 2015

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Le WSOP chiudono le indagini: il moldavo Coca non ha barato!

Le WSOP chiudono le indagini: il moldavo Coca non ha barato!

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La notizia era ormai nell’aria ma ieri è diventata realtà.

Il moldavo Valeriu Coca accusato di aver barato durante il torneo Championship di Heads Up da 10.000  di buy in è stato scagionato dalle indagini dello staff delle WSOP e della Nevada Gaming Control Board e quindi le accuse nei suoi confronti si sono dimostrate non riscontrabili nelle prove in possesso degli investigatori.

La notizia è stata comunicata con una nota ufficiale direttamente sul sito wsop.com.

“Non appena le accuse sono arrivate alla nostra attenzione, abbiamo immediato incominciato l’investigazione e lavorato in collaborazione con il Nevada Gaming Control Board. Le indagini che sono state svolte sono state ora completate da tutti gli attori impegnati. A questo punto il caso può essere considerato chiuso e il giocatore finito 5° nell’evento numero 10 può avere il proprio premio che era stato finora congelato”

Il sito WSOP non da informazioni circa il risultato degli esami fatti sulle carte che erano presso i laboratori scientifici di Las Vegas come ci aveva detto Seth Palansky, Vice Presidente Corporate Communications WSOP/Caesars.

La scientifica non deve però aver ravvisato segni di anomalie sui mazzi analizzati e probabilmente non è riuscita a trovare prove che incastrassero il presunto baro.

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D’altronde i metodi che il moldavo Coca potrebbe aver utilizzato sono svariati e non è detto abbiano lasciato evidenti tracce sulle carte.

In questo caso la tempistica è un fattore decisamente determinante e probabilmente nulla è stato possibile rilevare a giochi fatti.

Vane quindi sono state le accuse fatte dai professionisti incontrati da Coca durante gli heads up del primo giorno di gara.

Il sospettato dal canto suo ha sempre respinto ogni forma di accusa a suo carico e vinta ora la pendenza potrà probabilmente chiedere anche un risarcimento danni.

Nei prossimi giorni avremo probabilmente maggiori informazioni per far luce sull’esito delle indagine e tracciare un quadro definitivo della vicenda che si è trascinata per quattro lunghi mesi.

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