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Maurizio Saieva: “La chiusura dei re-entry è il momento per cambiare marcia”
Schierato ai tavoli del day 1B a questo Italian Poker Open 19 c’è anche Maurizio Saieva, uno degli italiani con più esperienza nel poker live e online.
“Questi tornei mi fanno diventare pazzo!” esordisce Maurizio, che poi spiega: “il field è davvero ottimo, ci sono tanti giocatori occasionali di livello molto basso. Ovviamente c’è un sacco di valore da prendere, di dead money, ma a volte prendono delle linee stranissime, giocano in modo imprevedibile e ci si ritrova in piatti complicati. Bisogna aspettare ancora qualche livello, quando gli stack diventano più corti molti di questi si troveranno in difficoltà, non sapranno più che fare con 20-30 bui.”
Oltre all’accorciarsi degli stack rispetto al livello dei blind, però, c’è un altro motivo fondamentale per il quale secondo Saieva bisogna cambiare stile di gioco dopo alcuni livelli dallo start: la chiusura delle iscrizioni e dei re-entry.
“Può sembrare ovvio, ma bisogna sempre ricordarsi che i giocatori amatoriali tendono a speware se sanno di avere la possibilità di comprare un altro stack, di rientrare nel torneo. Nella prima fase, quando le iscrizioni sono ancora aperte, si può scegliere di aggredire soltanto quando si hanno punti molto forti. Su board dry come A-x-x, K-x-x, quando capita di hittare doppia coppia o meglio bisogna assolutamente puntare per valore, tre strade, size grosse. Ricordandosi sempre che quando ti raisano hanno quasi sempre meglio!”
“Quando i re-entry saranno chiusi, invece, i board con progetti risulteranno un po’ meno pericolosi, questi giocatori tenderanno a “inventarsi” meno mani con progetti o bluff. Non cambieranno radicalmente stile di gioco, chi ha spewato molto continuerà a essere aggressivo, ma in generale molti dei giocatori tendono a chiudersi.”