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L’epic fail di Brian Roberts: tribarella e poi folda sul push avversario per restare con un buio, ma la rimonta non va!
Il vecchio motto “A chip and a chair” è tornato di moda negli ultimi tempi nei quali sembra che professionisti e giocatori occasionali abbiano scoperto l’importanza di sopravvivere in un torneo di poker.
Assisitiamo veramente con una frequenza incredibile a spot nei quali uno dei due giocatori si committa al piatto ma poi decide di foldare la sua mano a fronte dell’all in avversario oppure a situazioni nelle quali un giocatore investe la gran parte del suo stack ma non va all in e in caso di sconfitta rimane con i classici “spicci per la merenda”.
Negli anni passati erano solo i giocatori occasionali a commettere questo tipo di leggerezze, mentre ultimamente si assiste sempre più a professionisti che erroneamente o scientemente compiono questa move.
Proprio pochi giorni fa abbiamo assistito all‘Italian Poker Open a questa mossa fatta dalla giocatrice Inzilya Novitskaya che ha messo dentro tutto il proprio stack tenendosi dietro solo i gettoni da 100 e da 25.
Per sua fortuna la sua doppia coppia era più forte di quella dell’avversario e il suo ammontare di chips è così salito.
Caso simile è capitato anche al giocatore Paolo Coser, arrivato quattordicesimo proprio allo stesso torneo, il quale non si è accorto di non essere in all in e ha mostrato le carte a inizio day 3. Il count che citava 211.000 gettoni è stato impietoso e Coser invece di raddoppiare con la sua coppia di assi ha semplicemente incrementato il suo stack di 200.000 gettoni.
Entrambi questi casi non hanno portato però all’accorciamento significativo dello stack del corto, cosa che invece è successa durante l’High Roller dello European Poker Tour di Malta.
Nel torneo vinto da Mike ‘Timex’ McDonald, infatti, Brian Roberts ha fatto una puntata al river lasciandosi dietro un solo big blind.
Il suo avversario però è andato all in e Roberts, colto con le mani nella marmellata, ha preferito foldare e tenere quel prezioso big blind.
Dopo aver tribettato Juha Helppi, Roberts decide di sparare tre pallottole, l’ultima delle quali al river pari all’importo del suo stack meno un grande buio.
Il finlandese sicuro di essere buono è andato all in e Roberts non ha potuto far altro che foldare e sperare nella buona sorte conservando quel prezioso buio.
Difficile dire se sia stata una mossa pensata o solo un semplice errore ma l’americano ha deciso che poteva ancora avere una flebile speranza di vittoria con quel big blind.
D’altronde la storia del poker è ricca di episodi in cui un giocatore cortissimo è riuscito a risalire fino a vincere il torneo.
Tutto incominciò nel lontano 1982 quando venne coniato il motto “A chip and a chair”.
Il protagonista di allora era il mitico Jack “Treetop” Straus, vincitore di due braccialetti alle World Series of Poker.
Proprio nel 1982 Straus puntò pensando di mettere tutto il suo stack al centro del tavolo ma non dichiarò l’all in. L’avversario non si accorse come Straus della cosa e chiamò semplicemente vincendo sì il piatto ma lasciando Treetop ancora in gara con solo una chip da 500.
Straus da lì iniziò quella che è la più grande rimonta nella storia del poker andando a vincere poi il Main Event delle WSOP partendo da quel semplice gettone che per sbaglio non era finito al centro del piatto e dichiarando ai microfini che “finchè c’è una chip e una sedia c’è la possibilità di vincere il torneo”.
Per Roberts all’Ept la storia purtroppo non ha avuto una fine così dolce. Dopo un paio di double up infatti il professionista americano è stato eliminato da Jason Wheeler, finito poi quarto dopo essere rimasto con soli quattro bui.
Secondo invece il giocatore che ha avuto il regalo da Roberts, il finlandese Juha Helppi.
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