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Davide ‘MANTO989’ Mantovani: “Al deal avevo appena 6,5 bui… ho trovato l’offerta vantaggiosa!”
In una serata complessa e ‘distraente’ per l’orrore di Parigi, Davide ‘MANTO989’ Mantovani è riuscito comunque a rimanere concentrato sui tornei, tanto da conquistare il 25€ 6-max hyperturbo rebuy per 5.822 euro.
Il deal è stato protagonista del tavolo finale, infatti colui che economicamente ha vinto di più è stato Luca ‘lit0s90’ Alunni (7.814€).
Siamo riusciti a raggiungere il neo-campione ICOOP, che ha risposto così a qualche nostra domanda.
IPC: Davide, appena tre ore per diventare campione ICOOP. Quanto è complesso, in realtà, un hyperturbo?
Davide Mantovani: Beh, il fatto che duri tre ore probabilmente lo rende meno complesso di altri tornei molto più lunghi, se non altro perché non subentra il fattore stanchezza/scarsa lucidità che talvolta può essere decisivo in un mtt che arriva fino alla mattina. Dal punto di vista tecnico, chiaramente da metà torneo in poi si gioca quasi solamente preflop, dunque ci sono meno decisioni da prendere, anche se bisogna fare diversi aggiustamenti rispetto ai tornei meno veloci. Per esempio si può raise-foldare molto spesso pure con uno stack attorno ai 12/13 blind. Inutile precisare che in strutture così veloci la fortuna abbia un ruolo fondamentale.
IPC: Al final table il protagonista è stato il deal. Era inevitabile date le caratteristiche del torneo?
D.M.: Partiamo dal presupposto che secondo me il deal quando ci sono payout molto verticali è sempre un’ottima soluzione, soprattutto quando la struttura è collassata. In questo caso eravamo quattro regular al tavolo, ogni colpo spostava parecchio a livello di atteso ed eravamo senza dubbio in mano alla varianza. Quando abbiamo fatto il deal ero ultimo in chips a cinque left con 6,5 blind (7/8 mani card-dead e sarei morto di bui), quindi ho pensato che la cifra offerta fosse abbastanza congrua. Qualche amico ha un po’ criticato questa scelta, dicendo che avrei dovuto giocare piuttosto che accettare il deal per 2.000€ in più del quinto premio, ma io ho fatto semplicemente un ragionamento sul mio atteso in quel momento e sembrava un accordo vantaggioso.
IPC: Quanto è importante per un grinder vincere un torneo in cui conta, oltre ai soldi, il trofeo? Dà una carica in più per gli eventi a venire?
D.M.: Chiaramente il braccialetto è una soddisfazione in più che ti resta, un po’ come le coppe dei tornei sportivi da bambino. E’ un risultato che dà fiducia e in condizioni mentali positive si gioca meglio. Inoltre ho visto che sono messo discretamente nella leaderboard ICOOP, quindi ora tocca provare a far bene anche nei prossimi eventi… speriamo che la run continui ad essere dalla mia.
IPC: Sul dot com è già un po’ così, da noi non proprio. Quanto secondo te gli hyperturbo possono essere il futuro di un poker che va di corsa?
D.M.: Sul dot com ci sono strutture più veloci che da noi e credo sia una cosa buona. D’altra parte la varianza è altissima in tutti gli mtt e potrei farti mille esempi di tornei molto deep dove ai tavoli finali sono arrivati 4/5 fish. Questo per dire che, sebbene negli hyper ci sia più varianza, la fortuna è la componente primaria in qualsiasi mtt. Perciò sono favorevole a farli più brevi sia per i motivi che ho detto sopra (stanchezza, lucidità) sia perché in tornei come il Main Event o l’Ultradeep, per quanto siano molto belli e giocabili, uscire 30 left dopo 20/25 ore di gioco per prendere sei buy-in di premio è decisamente frustrante…
IPC: Chi è il Davide pokerista? Quale il tuo main game?
D.M.: Dopo i primi tempi (4/5 anni fa) in cui giocavo più mtt, negli ultimi due anni e mezzo ho grindato più cash online NL50 e NL100, che è sicuramente il mio main game. Tuttavia ultimi mesi ho un po’ mollato il grinding, ho ripreso a fare qualche mtt e qualcosa anche live. Non ho mai massato veramente tanto, prendo il poker sul serio ma non so nemmeno se sia corretto dire che ne ho fatto una professione a tempo pieno. Diciamo una via di mezzo.
IPC: Quali consigli puoi dare per affrontare il Main Event ICOOP? C’è qualcosa che un amatore proprio non deve fare?
D.M.: A un amatore direi di selezionare bene le mani preflop, per non trovarsi poi in situazioni marginali con punti medi che non sa gestire sui board, magari in piatti troppo grossi. Però so anche che è un consiglio che non verrà seguito, perché giustamente un dilettante si vuol divertire e di flop, quindi, ne vuol guardare tanti (ride).