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Il Pesca brilla anche in Austria: “Dopo le WSOP ho avuto calo motivazionale, ora è tornata la fame!”
Tanto va il Pesca al largo che ci lascia lo zampino.
L’idea di rimodellare qualche adagio popolare e cucirlo addosso al pirata sta prendendo sempre più corpo. Trovare nuovi aggettivi per descrivere il 2015 di Max Pescatori appare infatti assai complesso.
Anche in un ‘anonimo’ week-end come quello appena trascorso, il milanese è riuscito a piazzare una’altra bandierina (16 ITM ufficiale dell’anno) e un nuovo final table (undicesimo stagionale) in quel di Bregenz (Austria), assicurandosi un quarto posto da 20.000€ nel Casinos Austria Poker Tour da 2.160€ di buy-in.
“Mi sono ritrovato a Bregenz un po’ inaspettatamente – racconta Max -, avevo programmato una trasferta in quel di Amsterdam, ma all’ultimo, per diversi motivi, ho preferito virare su una meta più comoda e altrettanto stimolante. Ci ero passato un mesetto fa poco prima delle WSOPE: la location è davvero carina, il casinò bello e la professionalità dello staff davvero impeccabile. Non c’era ovviamente un afflusso di persone clamoroso, ma 130 persone per un torneo da 2k sono comunque un risultato di tutto rispetto.”
E il Pesca ha saputo metterli in riga quasi tutti…
“Non mi dispiace misurarmi con persone nuove, anzi. E’ bello non sapere nulla degli altri e cercare di comprendere cosa bisogna fare per raggiungere un traguardo. Per quanto riguarda il quarto posto sono in parte soddisfatto, dall’altra un pizzico rammaricato: poco prima del tavolo finale ho vinto un big pot A-K contro K-K che mi ha lanciato tra i primi nel count ma al final table ho perso ben 4 showdown su 6 partendo 3 volte al 70%. Il cruccio è legato alla fase 4 left nella quale ho scelto di callare l’all-in di oppo sapendo di giocarmi un flip, quando probabilmente avrei dovuto aspettare e provare a sfruttare i leak degli altri due player, decisamente meno preparati rispetto al bravo avversario che, di fatto, mi ha eliminato per quel ‘lancio di moneta’.”
Ciononostante Max sa bene che in un’annata come questa sarebbe forse troppo cercare il pelo nell’uovo:
“Già nel 2014 ero tornato ad avere un buon feeling al tavolo, vincendo la challenge cup GPI e chiudendo come terzo miglior GPI italiano. Ma come ho già ripetuto altre volte, questo 2015 è stato davvero sensazionale. Oltre ai tantissimi piazzamenti ottenuti, ci sono quei due braccialetti che hanno un peso specifico enorme. E devo ammettere che i due mesi post WSOP sono stati complessi dal punto di vista mentale: ritrovare quella determinazione per giocare altri tornei non è facile. Anche i ‘major’ europei, difatti, non sono la stessa cosa. Ad ogni modo, dopo l’esperienza alle WSOPE, mi è tornata la giusta carica per chiudere l’anno nel migliore dei modi. Un professionista sa che non può mai permettersi di adagiarsi e deve provare a dare il massimo in qualsiasi circostanza. A dicembre sarò a Praga per l’EPT, dove giocherò perlopiù mixed games e qualche partita cash cercando di chiudere l’anno in bellezza!”