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Sempre dichiarare la propria azione: al LAPT Andre Eskinazi fa call alzando un pollice, ma per il dealer è fold
Errore che accade soprattutto ai giocatori alle prime armi, ed in effetti uno dei primi consigli da chi ha un po’ più di esperienza nei live: dichiarate sempre la vostra azione!
Quante volte avete buttato le vostre chips nel piatto senza dire una parola e il vostro raise è stato considerato un call? O forse il contrario, invece del call siete stati obbligati al mini-raise… nel caso peggiore avrete girato le carte per lo showdown, ma il dealer ha inteso il vostro gesto come “fold” ed ecco che il vostro bel full finisce nel muck ed il pot nelle braccia avversarie…
Tutto questo sarebbe stato prevenibile semplicemente dichiarando la propria intenzione al dealer. È l’annuncio che ha valore in questi casi, e se annunciate “call” state sereni, qualsiasi cosa facciate fisicamente la vostra move è il call.
Poi ovviamente ci sono delle routine che non lo richiedono (anche se comunque possono causare qualche incomprensione), come bussare sul tavolo o muovere un dito in aria che vengono assunti come un check.
Non fa parte di queste però alzare il pollice in segno di call, e state sicuri che Andre Eskinazi non lo scorderà mai.
Secondo un racconto sul noto forum two-plus-two, al primo livello del Day 2 Latin American Poker Tour Grand Final di São Paulo, tra i 190 giocatori in gara ce n’era uno particolarmente agitato, e attorno al suo tavolo una folla indicava una situazione interessante.
Sul board 46A A Q Eskinazi con A2 sembra meritare il pot contro il J9 di Thyago Amador, ma il pot stranamente si muove verso quest’ultimo…
Andre è ancora fermo con i pollici alti, e tutto diventa evidente: di fronte all’ultima bet di Thyago, Eskinazi ha annunciato il call limitandosi ad alzare il pollice, girando poi le carte sul tavolo, ma per il dealer quel gesto non aveva valore, mentre mostrare le proprie carte corrisponde ad un fold.
Nessuna protesta di Andre ha potuto cambiare la decisione, e lui è tornato borbottando al suo posto continuando a giocare.
In teoria infatti il pollice alzato non corrisponde ad un segnale internazionalmente positivo, ed anche se fosse un “okay” in quella situazione potrebbe voler dire sia “okay, ci sto” che “okay, può bastare, lascio”.
Inoltre accettare come valido un gesto così potrebbe provocare spiacevoli episodi di angle shooting, ovvero sfruttare una situazione ambigua cercando di volgere ogni possibilità a proprio vantaggio… per intenderci: se fosse stato buono avrebbe inteso un call, mentre se avesse perso il suo gesto avrebbe potuto rappresentare un fold.
Voi che ne pensate? È stata un’esagerazione considerarlo un fold o è stato correttamente attuato il regolamento? Diteci la vostra su Facebook!