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Reg Identikit – Riccardo Suriano: “Gli altri non mi amano… colpa del mio stile ‘malato’!”
Il paragone è forse esagerato, ma potremmo definirli con il sorriso sulle labbra i ‘Mizrachi d’Italia’.
Stiamo parlando della famiglia Suriano e oggi ci concentriamo su Riccardo, quello dei tre che ha preferito, per sua stessa ammissione, rimanere ad Andria con la mamma.
Davide invece è stabile a Malta e Mauro, che predilige il live, è ormai un ‘londoner‘.
Un paio di giorni fa abbiamo fatto un’interessante chiacchierata con Riccardo, che ci ha raccontato quanto il poker, di fatto, abbia influenzato la vita della sua famiglia. Migliorandola.
“La specialità che prediligo – esordisce Riccardo – è l’heads up cash game. Mi ha fatto crescere e mi ha aiutato a capire molte cose. So bene, comunque, di aver ancora molto da migliorare. Mauro è stato il primo ad appassionarsi al poker vedendo delle pubblicità su internet, amore che ha trasmesso anche a me e Davide. Prima giocavo a cinque carte con amici, lo facevamo per strada e mettevamo in mezzo pochissimi soldi…”.
La svolta è arrivata nel 2011. Davide e Riccardo facevano altro nella vita, ma ‘zizinho’ ha spinto il fratello a provarci col texas hold’em al 100%, intuendone ottime possibilità di guadagno.
“Allora avevamo un’attività commerciale in società e gli affari andavano piuttosto bene. Nel frattempo giocavamo, ma non credevamo che il poker sarebbe diventato così importante per noi. Davide mi propose poi di vendere, dato che lui otteneva buonissimi risultati in tutte le specialità. Io ero scettico, perché non facevo bene come lui. Volevo aspettare un po’ prima di fare il grande passo. Riuscì però a convincermi, con mia madre e tutti gli altri che non erano d’accordo. Erano convinti fossimo malati…”.
Concentrarsi totalmente sul gioco ha avuto sì effetti positivi, ma qualche momento di sbandamento, come del resto chiunque, lo ha vissuto.
“Giocando tanto ho acquisito sempre più sicurezza, anche se ho avuto momenti in cui non ci credevo più. All’inizio del cash game in Italia ho dilapidato il 75% del mio bankroll creato con sit’n’go e mtt. Parlo di circa 30.000 euro. Se ho ancora un difetto è quello di non voler perdere mai, non è una bella cosa. Mi porta a restare incollato quando sto perdendo, devo assolutamente migliorare in questo”.
Pur essendo affiatati, ognuno dei fratelli Suriano fa la propria vita. Dunque non così frequentemente discutono di poker.
“No, non ci confrontiamo quasi mai. Mauro gioca prevalentemente live nei casinò di Londra e un po’ online, Davide ora è a Malta e ci sentiamo poco. Prima, quando eravamo entrambi ad Andria con la mamma, giocavamo sempre insieme e ci scambiavamo idee. Anch’io ho voglia di punto com, ma adesso non me la sento di lasciare mia madre sola, sto bene con lei”.
Gli specialisti del testa a testa, spesso, hanno uno stile non convenzionale e così pare essere anche per Riccardo.
“Mi reputo un player particolare, ho uno stile tutto mio. Non voglio dire che sono il top, anzi, faccio spesso delle cavolate. A volte gioco d’istinto, vario il mio gioco che può essere chiusissimo oppure estremamente loose. Gli altri mi conoscono molto bene e credo non abbiano una buona considerazione di me proprio per via del mio stile malato (ride)!”.
Nonostante il carattere scanzonato e l’ottimismo che pare scorrere nelle sue vene, Suriano si rende ben conto che l’online italiano non è l’Eldorado di una volta.
“L’action ormai è davvero poca. Da un paio d’anni gioco tutti i giorni solo contro regular, i fish non ci sono quasi più. Continuerò a giocare, comunque, finché farò profit, esattamente come faccio da cinque anni a questa parte. In futuro staremo a vedere che succederà…”.