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il 15 Dic 2015

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Francesco Delfoco, l’eroe di Praga: “Se avessi giocato passivo, Schemion mi avrebbe stritolato!”

Francesco Delfoco, l’eroe di Praga: “Se avessi giocato passivo, Schemion mi avrebbe stritolato!”

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Francesco è tornato già in Italia e da Praga ha portato due scintillanti picche EPT, che ha vinto nell’arco di tre giorni.

Come vi avevamo raccontato qualche giorno fa, Delfoco ha conquistato prima un evento turbo di nlhe da 300€ di buy-in, poi un secondo più ‘pesante’ da 2.150€ di iscrizione, sempre con livelli veloci.

Oggi ci ha spiegato come ci è riuscito – ringraziando anche la buona run – e ci ha parlato del testa a testa con Ole Schemion, sconfitto nell’heads up decisivo per il secondo torneo.

“Sai benissimo quanto incida la componente fortuna – ammette candidamente il milanese – nel vincere una picca, figuriamoci due. Comunque mi sono trovato più in difficoltà nel primo evento, perché sono partito col piede sbagliato e costretto sempre a rincorrere. Sono però un giocatore abbastanza freddo, non mi do mai per vinto e sono molto attento. Non parlo mai con nessuno, non uso cuffie e cerco di studiare ogni singolo avversario. Tanti di loro, a dire il vero, hanno giocato alla ‘garibaldina'”.

delfoco

Francesco nella foto di rito con la prima picca

 

Per conquistare la picca e i 68.550€ dell’evento #54 della manifestazione, ha dovuto vedersela in heads up col campione tedesco Ole Schemion, per il quale un mtt da 2.150€ è qualcosa di somigliante al ‘The Big’ da 5€ su PokerStars.

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“Non ero intimorito – spiega Francescoa sei left, in due occasioni, ho avuto modo di eliminarlo, ma una volta ha recuperato da sotto, l’altra abbiamo splittato il pot al river quando pareva spacciato. Una volta risalito, però, è stato una macchina da guerra. A tre left il portoghese ha chiesto un deal, ma lui non ha accettato e lo ha fatto poi fuori con K-K contro Q-Q. A inizio del testa a testa era in vantaggio 4:1 in termini di chips e scherzando gli ho detto che ce la fossimo giocata a braccio di ferro avrei avuto più chance. Se avessi giocato passivo mi avrebbe stritolato, perciò l’ho attaccato ogni colpo, tanto avevo poco da perdere. La mia strategia ha pagato, in 30/40 l’ho recuperato e nella mano conclusiva lui 3-betta la mia apertura, io 4-betto, Ole pusha… ci penso per dieci secondi e callo con K-Q. Lui gira A-8 ma il board 4-J-10-Q-Q mi ha premiato. E’ stato sportivissimo, si è complimentato, non credeva di essere aggredito in quella maniera”.

Delfoco ha dimostrato di saper far bene anche affrontando field ‘nostrani’, dunque gli abbiamo chiesto che cosa cambia in ambito internazionale.

“Noi siamo più conservativi, loro sono dei martelli. Devo dire, però, che abbiamo fatto dei passi da gigante…”.

 

Foto: Jules Pochy

 

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