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“Liquidità internazionale? C’è la volontà concreta” Il dirigente AAMS Francesco Rodano riaccende la speranza di un mercato comune
“La volontà comune di andare verso una condivisione del mercato è concreta. Si tratta solo di lavorarci…”
Intervistato ieri dall’inserto di Repubblica ‘Affari e Finanza’, con queste parole il dirigente AAMS Francesco Rodano ha riacceso la speranza di tutti i pokeristi italiani che giocano online.
La liquidità internazionale è infatti vista da più parti come il principale modo – se non addirittura l’unico – per arginare quei cali di traffico che, in misure diverse, stanno registrando tutti i cosiddetti ‘mercati chiusi’, ovvero quei mercati in cui le poker room hanno una estensione nazionale che vieta ai giocatori di misurarsi con gli stranieri (a meno che questi non prendano residenza in un paese a mercato chiuso).
Il problema, tanto per capirci, non riguarda l’ Inghilterra, in cui i giocatori delle poker room con licenza statale vengono dirottati sulle piattaforme internazionali.
Secondo come ventilato da tempo, il progetto di una liquidità comune dovrebbe affiancare l’Italia a Spagna e Francia, seppur con tutte le riserve del caso: ad esempio potrebbe aggiungersi anche il Portogallo.
Già tempo fa, legando il calo di traffico punto it alla poca innovazione di prodotto e alla dominanza del fattore abilità, Rodano aveva sottolineato come l’allargamento del mercato sia “una operazione complessa”, visto che richiede “un accordo anche tecnico con altre giurisdizioni”.
Nell’intervista all’inserto di Repubblica Rodano ha aggiunto che “sarebbe vantaggioso per tutti i paesi ritrovarsi con una piattaforma dove siano state uniformate le regole di gioco dei diversi paesi. Il web viaggia a grande velocità. Per le regole comuni serve tempo”.
I tempi dunque non sembrano brevi. Ma già il fatto che ci sia la volontà di creare un mercato comune basta a riaccendere la speranza.