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“Autosospeso per ritrovare serenità” Giorgio Bellanca cerca di far pace con la varianza lontano dai tavoli
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Lo abbiamo sempre detto: nel poker, proprio come nella vita, senza tenuta mentale non si può andare più di tanto lontano.
La predisposizione al tilt a seguito di uno o più colpi persi è una delle più nette linee di demarcazione tra chi si dedica al gioco per hobby e chi invece lo fa per mangiare nel quotidiano.
Ma anche i poker pro possono conoscere dei momenti di flessione, quelli in cui tutto va male e sembra nero al punto da pensare che il server sia truccato, proprio come accade ai neofiti delle due carte.
Uno di questi momenti sta vivendo in questi giorni il siciliano Giorgio Bellanca, che ieri sera, dopo aver perso un 70-30 al Main Event MicroSeries, ha deciso di autoescludersi da PokerStars postando su Facebook la mail di conferma ricevuta dal Servizio Clienti della room:
Giorgio spiega subito che la autoesclusione è sintomo di un malessere che non ha la sua unica causa nei tavoli verdi online:
“Da quanto sono tornato dalla trasferta dell’EPT Malta non ne sta andando una giusta. Se devo dirla tutta non ho giocato troppi tornei, il campione non è attendibile, ma dovevo fare 30.000 vpp per lo Status e ho perso un miliardo. Come del resto mi sta accadendo nel betting, e in real life ci sono alcune cose che non mi fanno stare sereno. Considera che io ero già un missile nella vita di tutti i giorni, lo ero ancora prima di iniziare a giocare a poker, quindi…”
Giorgio non si nasconde dietro un dito. Che questo momento sia per lui professionalmente molto delicato lo si capisce anche da alcune sue parole che decisamente non sembrano provenire da un poker pro:
“Ci sono dei meccanismi palesi che mi fanno pensare che qualcosa non quadri. So di sembrare un pazzo a dire certe cose, perché si pensa che una persona intelligente, che sa come funziona il gioco e conosce l’importanza della varianza, non dovrebbe avere simili pensieri. Ma tutto sta andando in modo troppo irreale”.
Giorgio porta l’esempio della sua run nei tornei turbo:
“Ho capito di non potere giocare le turbine perché tanto le gire vuoi o non vuoi non le vinco mai. Ne ho parlato con deiale che nei turbo secondo me se la cava parecchio, che è un amico che stimo molto sia come persona che come player. Guardando le mani perse mi ha confermato che sbaglio poco: i miei risultati negativi sono dettati dalla bad run. Cosa che è anche normale possa succedere soprattutto nei tornei turbo,se però unisci tutto ciò al resto…”
Tra l’altro Bellanca si dimostra consapevole di quali siano i suoi limiti al tavolo verde:
“In mtt in realtà a dicembre credo di aver swingato sui 5.000-5.500€, ovvero 50 buy-in visto che gioco ad abi alto. So bene che è pochissimo. Ma ad esempio se swingo nei sit’n’go non me la prendo assolutamente perchè so di giocarli di braccio e di non essere skillatissimo”
Ma ciò non gli impedisce di iniziare le sessioni con uno stato mentale che di fatto gli rende impossibile chiudere col segno più:
“La mattina mi alzo e apro i tavoli sapendo già che mi stupreranno – dice, riconoscendo che così è difficile rendere al meglio.
Proprio per tutto questo insieme di cause, Giorgio crede che il restare un po’ lontano dai tavoli verdi non possa che giovargli:
“Credo che rinnoverò l’autoesclusione anche per la prossima settimana. So bene di dover migliorare sotto l’aspetto mentale, in passato mi ero anche rivolto a Nicola ‘quattroganci’ per chiedergli un aiuto. Mi ha consigliato di leggermi il libro ‘The Mental Game Of Poker’, è sul comodino da tempo e credo che questi siano i giorni più adeguati a iniziare la lettura. Probabilmente farei anche bene a leggere un po’ meno cosa scrive la gente su Facebook, perchè mi fa tiltare! Comunque settimana prossima sarò schierato all’IPT, per l’online deciderò dopo se riprendere a giocare”