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Buon compleanno High Stakes Poker! 10 anni di bluff e piatti milionari
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Il 16 gennaio scorso è stata una giornata speciale per il mondo del poker e in particolare per i format televisivi di poker live.
High Stakes Poker infatti ha celebrato i 10 anni dalla sua prima puntata.
Un cammino tortuoso per il celebre format televisivo che mette a confronto i più importanti e ricchi giocatori in una partita di cash game con piatti molto alti. Il livello della partita prevedeva infatti un piccolo buio di 300$ e un grande buio di 600 $ con ante fissato a 100$.
Ciò fa capire come sin dal preflop si andavano a costruire piatti di decine di migliaia di dollari.
La caratteristica che ha reso famoso High Stakes Poker, oltre naturalmente alla grandezza dei piatti, è l’unione sul tavolo da gioco delle chips in ceramica e delle mazzette di dollari che componevano parte dello stack dei giocatori.
Nel tempo sono passati tutti i più grandi giocatori di poker: da Phil Hellmuth a Daniel Negreanu, da Phil Ivey a Tom Dwan, passando per Doyle Brunson, Patrik Antonius e Gus Hansen.
Al contrario di altri format solo un azzurro ha avuto il piacere di sedersi ai tavoli high stakes: Dario Minieri è infatti l’unico italiano ad aver giocato ha partecipato sia nella quinta sia nella sesta stagione del programma televisivo.
Sono state infatti sette le stagioni che si sono giocate e solo Barry Greenstein e Antonio Esfandiari, oltre a Brunson e Negreanu, possono dire di aver partecipato almeno a una puntata di ogni edizione.
Il format televisivo, interrotosi nel 2011 era in odore di una riapertura nello scorso anno ma per ora nulla è stato fatto concretamente e quindi non ci sono date certe su una possibile ottava stagione.
Il buy in minimo della partita è sempre stato di 100.000 $, per poi alzarsi a 200.000 nel corso della quinta stagione. Solo in alcune puntate fu ulteriormente alzato a 500.000 $ con l’introduzione dello straddle obbligatoria a 1.200 $.
Nelle sette stagioni tanti episodi curiosi sono accaduti ai tavoli dei vari casinò che hanno ospitato la partita.
Dall’incredibile trash talking usato da campioni come Sam Farha o Eli Elezra, alle continue debacle di Phil Hellmuth, dalla nochalance nel perdere piatti incredibili del campione del mondo Jamie Gold alla facilità con cui Tom Dwan distrusse chiunque si trovasse sulla sua strada durante la sesta stagione del programma.
La vera differenza fatta da High Stakes Poker era che per la prima volta i campioni del mondo del poker si mettevano in mostra così come sono normalmente al tavolo da gioco facendo discorsi comuni senza per forza essere legati all’evolversi di un torneo o alla velocità del
Successivamente molti hanno provato a imitare High Stakes Poker ma nessun format è riuscito a raggiungere i successi di pubblico e di audience avuti dall’originale.
Per questo ancora oggi ogni giorno che si presenta la possibilità di una nuova stagione tutti si dimostrano entusiasti e vogliosi di partecipare.